Tarquinia, codice etico: Gentili “bacchetta” la maggioranza

Marco-Gentili(f.e.) “Perché questa maggioranza ha paura del codice etico?” Una domanda che si pone il consigliere comunale Pd Marco Gentili che sottolinea come: “Da settembre 2015 giace nei cassetti del Comune di Tarquinia una proposta di Codice Etico per l’organizzazione e la sottoscrizione dei princìpi di lealtà, imparzialità, integrità, riservatezza e corretto adempimento dei doveri, nonché di prevenzione contro qualsiasi forma di corruzione per ogni carica elettiva”.

Trascorsi oramai diversi mesi Gentili torna alla carica. “Tale Codice da me redatto, molto banalmente, definisce i criteri che in vista delle prossime Amministrative colmerebbero un vuoto normativo non di poco conto in quanto stabilisce delle modalità a cui debbono conformarsi coloro che rivestono incarichi istituzionali, garantendo per tutti una posizione di indipendenza e imparzialità – riconosciuta dalla volontà popolare – nell’esercizio delle loro funzioni. Peccato però che dopo l’ultima riunione di maggioranza tenuta il 7 aprile, i componenti della stessa, compreso il Presidente del Consiglio, gli Assessori ed il Sindaco, non abbiano risposto alle mie reiterate richieste di confronto e dialogo, poi successivamente inviate anche tramite e-mail, non specificandomi, perché le misure contenute nella mia proposta di Codice Etico sono “troppo restringenti” e soprattutto quali esse siano”.

“Non è possibile che in un Paese con una ricca storia democratica alle spalle come il nostro si faccia fatica a convergere su questo tipo di tematiche. Cosa vogliono nasconderci in Comune? La maggioranza ha continuato a snobbare l’argomento. Visto che, e lo ribadisco, dopo l’invio, venerdì 8 aprile, di una specifica e-mail in cui ho invitato la maggioranza a fare proposte di revisione per dialogare sugli aspetti “troppo restringenti” della proposta, solo due Consiglieri comunali mi hanno espresso un loro parere – Carola Regolo e Luigi Torricelli – chiedo per l’ennesima volta al Presidente del Consiglio di convocare (nuovamente e di comune accordo) la Commissione Capigruppo per esaminare una volta per tutte il mio testo. Mi appello anche ai colleghi della minoranza che dal 2015 posseggono suddetta proposta”.

Ed infine. “A Tarquinia (come in Parlamento) non ci si può ritrovare a non presenziare votazioni che riguardano temi di valore trasversale. Questo Codice è stato sempre aperto alle eventuali integrazioni o modifiche, sia da parte della maggioranza che della minoranza, ma non per stravolgimenti di base, poiché l’intento è quello di costruire un sistema di regole morali e giuridiche capaci di consegnare ai futuri amministratori di città un Paese migliore e soprattutto più giusto”.

La proposta incassa, intanto, l’appoggio dei Moderati e riformisti, che in una nota si dicono “disponibili a sostenere la proposta di approvazione del “codice etico” avanzata dal consigliere comunale Marco Gentili”. “In un momento come questo, dove la disaffezione alla politica (spesso legittima, o comunque comprensibile), sembra prendere il sopravvento – proseguono – riteniamo importante dare piccoli segnali come questo, dove amministratori pubblici locali assumono la responsabilità, anche formale, di sottoscrivere un patto con i cittadini e le Istituzioni che rappresentano, contraendo obblighi generali di diligenza, lealtà, onestà, correttezza e imparzialità, che qualifichino l’espletamento del mandato ad essi conferito dagli elettori”.

“Fermo restando, ovviamente, quanto già previsto e sanzionato dalle norme di legge – conclude la nota –riteniamo che i principi di trasparenza, confronto democratico, promozione della partecipazione popolare alla vita amministrativa, oltre ai contenuti più propriamente etici evidenziati nel codice proposto dal consigliere Gentili, non debbano far paura a chi amministra la cosa pubblica, ma, anzi, debbano rafforzare l’impegno di tutti noi nell’espletamento della missione quotidiana a cui siamo stati chiamati, consapevoli della nostra funzione di servizio al bene comune”.