Dieci domande dieci sull’arsenico a Tarquinia al sindaco Mazzola

  1. Per quale motivo l’ “Ordinanza nr. 8194 del 29/10/2011, Prot. 30603 – Si comunica la non potabilità dell’acqua destinata al consumo umano in tutto il territorio di Tarquinia per presenza arsenico.” non è stata divulgata a favore della popolazione con la consueta affissione di manifesti  murali?
  2. Quali sono le cause dell’aumento della percentuale di arsenico nell’acqua distribuita dagli acquedotti  del territorio comunale rispetto ai valori che lei stesso aveva dichiarato, nel novembre dello scorso anno (27 novembre 2010; fonte Tusciaweb), al di sotto dei 10 microgrammi/litro?
  3. Ritiene che i valori dell’arsenico nell’acqua tarquiniese, rilevati dall’ARPA Lazio nei vari punti di prelievo, potranno in futuro superare la soglia limite dei 20 microgrammi/litro?
  4. Quali misure intende adottare per la risoluzione definitiva del problema “arsenico” nell’acqua distribuita nel territorio comunale?
  5. Come e quando intende intervenire per sollevare dai costi aggiuntivi i gestori delle attività produttive e i nuclei familiari, i quali, in osservanza dell’ordinanza in questione, non potendo più utilizzare l’acqua contaminata dall’arsenico e distribuita dalla rete idrica tarquiniese per la preparazione degli alimenti a cui l’acqua deve essere intenzionalmente aggiunta né somministrarla ai soggetti a rischio, dovranno provvedere a proprie spese per soluzione del problema?
  6. Ha previsto una riduzione delle tariffe per compensare l’uso residuale che può essere fatto dell’acqua erogata dalle condotte comunali determinato dalla summenzionata ordinanza?
  7. E’ consapevole del fatto che il problema “arsenico” nelle acque in circolazione negli acquedotti della provincia di Viterbo, essendo di natura geologica, non troverà soluzioni se non con un intervento tecnico ad opera di appositi impianti di dearsenificazione?
  8. Ritiene che l’ordinanza da lei sottoscritta sia sufficiente, per i valori di soglia (compresi tra 10 e 20 microgrammi/litro), a garantire sicurezza e tutela per la salute della popolazione a rischio (neonati, bambini sino a tre anni e donne in stato di gravidanza)?
  9. Come valuta le annunciate azioni legali in preparazione da parte di associazioni di consumatori?
  10. Risponderà a queste legittime domande?