Migranti all’ex Polveriera, le iniziative dei tarquiniesi. E intanto l’Enel allaccia la corrente

Polveriera4A Tarquinia non si parla, praticamente, di altro: il paventato arrivo di un numero ancora imprecisato di migranti – c’è chi parla di 70, chi addirittura di 500 – è l’argomento di cronaca più discusso di questi giorni.

Facebook impazza di discussioni in materia, con condivisioni delle notizie che circolano via web e prese di posizione più o meno legittime: la reazione di Tarquinia, almeno sui post, è per un fermo no al progetto.

“Siamo pronti ad ogni azione”, ripetevano ieri, con tono animato, alcuni residenti nelle aree circostanti. E c’è chi, in zona, conoscendo bene le problematiche dell’area interessata, commenta in maniera esplicita ma emblematica: “Se davvero portano 500 persone laggiù, in quelle condizioni, resta solo da andare dal fabbro e far realizzare la scritta “Arbeit macht frei”, come all’entrata dei campi di concentramento”.

Polveriera5Intanto si moltiplicano le iniziative proposte da i più accesi oppositori alla vicenda. È on line da ieri, promossa da Silvano Olmi, una petizione on line sul sito change.org, giunta a circa 240 sostenitori. Mentre il gruppo Rinnova, in una nota di stamani, invita la cittadinanza a presentarsi al consiglio comunale straordinario di domani mattina, alle ore 8,30, dopo che all’ordine del giorno è stata d’urgenza inserita la discussione sul possibile centro d’accoglienza, ed i negozianti a tenere abbassate le saracinesche dei negozi in simbolica protesta sino alle 10.

E c’è già chi parla di bloccare la strada d’accesso alla ex Polveriera, dove nel frattempo continuano i sopralluoghi: anche stamani personale civile e militare è stato notato all’interno della struttura, con l’Enel che pare abbia provveduto proprio oggi al riallaccio della corrente elettrica.