Marzoli: “Aumentano le malattie dovute all’inquinamento, ma Mazzola e Nascetti osservano le lumache”

Riceviamo e pubblichiamo

Quello che veramente sconcerta è la vuota propaganda e il pressapochismo con cui il Sindaco di Tarquinia affronta un tema rilevante quale quello della salute degli abitanti del territorio.

Mazzola riporta dati epidemiologici vecchi (1996/2008), ante operam rispetto all’avvio in esercizio della centrale a  carbone (che risale al 2008), ed ignora quelli più recenti 2006-2010  decisamente più approfonditi e tragicamente calzanti rispetto a quanto si possa desumere da licheni, pesci e lumache.

Nel “Rapporto 2011”, da poco pubblicato dall’Osservatorio Ambientale per Torrevaldaliga Nord della Regione Lazio, infatti, si evidenzia, con qualche differenziazione tra uomini e donne e tra residenti a Civitavecchia e nell’area limitrofa, (escludendo le ospedalizzazioni) un eccesso di mortalità per tumore del polmone, della pleura, della trachea, dei bronchi, del fegato e del rene, nonché un eccesso di mortalità per infezioni acute delle vie respiratorie e per malattia dell’apparato genito-urinario;

 “La popolazione residente nel solo comune di Civitavecchia nel periodo 2006-2010 presenta un quadro di mortalità per cause naturali (tutte le cause eccetto i traumatismi) e per tumori maligni  in eccesso di circa il 10% rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo. Tale eccesso si conferma tra gli uomini residenti nell’area allargata, ma non tra le donne. In riferimento alla mortalità per cause tumorali, si osserva tra gli uomini residenti a Civitavecchia un eccesso di rischio per tumore polmonare e della pleura. L’analisi allargata ai comuni del comprensorio conferma l’eccesso di rischio per tumore polmonare. In questo periodo si osserva inoltre un eccesso di mortalità per infezioni acute respiratorie sia tra gli uomini che nelle donne, sia nel comune di Civitavecchia che nell’area allargata. L’analisi del ricorso alle cure ospedaliere conferma sostanzialmente il quadro delineato dallo studio della mortalità”. (Per  approfondimenti sullo stato di salute della popolazione del comune di Civitavecchia e dell’area limitrofa si rimanda al rapporto sullo stato di salute della popolazione a Roma e nel Lazio 2006-2009, disponibile online all’indirizzo http://www.epidemiologia.lazio.it/atlante/index.php).

Da sottolineare è l’aumento del riscorso a cure ospedaliere per patologie derivanti dall’inquinamento, perché per fortuna oggi, anche se con immani sofferenze, dai tumori si guarisce.

Siamo ben lieti di sapere che le ricerche su pesci e lumache compiute dal Consorzio per l’Osservatorio Ambientale vengono pubblicate su riviste scientifiche, ma ci indigna vedere come si preferisca parlare di questo piuttosto che di dati decisamente più penosi e che, purtroppo, coinvolgono quasi ogni famiglia del nostro paese, cosi come ci indigna sapere che i soldi messi a disposizione da Enel (un milione di euro l’anno) per l’Osservatorio siano spesi per sapere cose che già si sanno. Sorge spontaneo domandarsi come mai analisi epidemiologiche del genere non siano state prodotte dal Consorzio stesso ogni anno e per comuni.

Perché il tanto scientificamente avanzato Consorzio, invece di studiare il DNA delle lumache, non si adopra per pretendere, unitamente ai cittadini che hanno per questo avviato una petizione, il rispetto della legge per l’Autorizzazione Integrata Ambientale di TVN, ed in particolare:

–             il rispetto dei limiti emissivi per il monossido di carbonio (CO), come attesi con l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili e prescritti nel BREF sui grandi impianti di combustione, di 50 mg/Nm3;

–        l’utilizzo di carbone con contenuto in zolfo non superiore allo 0,3% come prescritto dal Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio;

–        il rispetto dei flussi di massa come prescritti ed autorizzati con Decreto MAP/2003;

–        il rispetto delle ore di funzionamento come autorizzate con Decreto MAP/2003;

–        l’adeguamento del rendimento dell’impianto a livelli previsti dal BREF LCP e fissati nell’intervallo tra il 43 e il 47%;

–        la desecretazione e pubblicazione dei contenuti relativi alla scheda B della documentazione per la richiesta del rinnovo Aia e relativa a “Dati e notizie sull’impianto attuale” comprensiva dei risultati del monitoraggio in continuo delle emissioni al camino;

magari presentando una relazione scientifica sugli effetti che il mancato rispetto di detti limiti potrebbe avere sulla salute dei cittadini?

Perché non pretende la conferma e la celere ottemperanza delle prescrizioni del decreto Via 680/2003, tra le quali, almeno la  realizzazione del bosco di circa 40 ettari nel parco serbatoi, l’allontanamento scarico della pescicoltura,  il sistema di manipolazione del carbone in depressione?

La comunità che Mazzola ha l’onere, nostro malgrado, di governare  non è costituita da  lumache e licheni, ma da uomini e donne in carne ed ossa che vedono progressivamente diminuire le proprie aspettative di vita sana e costituiscono la concretezza di quelle statistiche di mortalità e morbilità, che il Primo Cittadino colpevolmente ignora.

A questi Mazzola, in qualità di primo responsabile della salute della comunità da lui amministrata, ha il dovere di dare risposte esaurienti.

Nascondersi dietro polemiche sterili quanto inutili, facendo peraltro una vera e propria azione di disinformazione come quella di dire che ENEL fa parte dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale, danno solo il senso dello spessore del personaggio.

Per il Bene di Tarquinia
Marzia Marzoli