Luigi De Pascalis vince il Premio “Acqui Storia” con Notturno bizantino

Luigi_De_Pascalis(s.t.) Buone notizie letterarie dal Piemonte per Tarquinia, in particolare da Acqui Terme, sede del premio Acqui Storia: come reso noto dal sito ufficiale del Premio, infatti, tra i vincitori dell’edizione 2016 c’è anche Luigi De Pascalis, con il suo “Notturno bizantino”, opera che tanti riconoscimenti sta raccogliendo in giro per l’Italia e nelle librerie.

Nel dettaglio, Luigi ha vinto nella sezione dedicata al Romanzo storico, la stessa che lo aveva visto tra i finalisti nel 2010 con l’altra sua opera “La pazzia di Dio”: la premiazione si terrà sabato 15 ottobre alle ore 17.00 presso il Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti. Sarà condotta da Mauro Mazza, già direttore di Rai 1 e del Tg2 ed Antonia Varini, di Uno Mattina, e sarà il culmine di un intenso programma di eventi, iniziato nella mattina alle ore 10.00 al Grand Hotel Terme di Acqui con l’incontro dei vincitori con la stampa, gli studenti ed il pubblico, orchestrato e moderato da Carlo Sburlati, patron anche dell’altro Premio Internazionale biennale ”Acqui Ambiente”.

Negli ultimi anni hanno calcato il Teatro Ariston di Acqui Terme per ritirare i premi registi come Carlo Verdone, Pupi Avati, Folco Quilici, Enrico Vanzina, Pier Francesco Pingitore, Claudia Cardinale, Stefano Zecchi, Mario Cervi, Giuseppe Vacca, Bruno Vespa, Vittorio Feltri, Ezio Greggio, Livio Berruti, Marcello Veneziani, Gabriella di Savoia, Uto Ughi, Gianpaolo Pansa, Valerio Massimo Manfredi, Franco Battiato, Massimo Ranieri, Simone Cristicchi, Franco Cardini, Mario Orfeo, Paolo Isotta, Pietrangelo Buttafuoco, Dario Ballantini, Gigi Marzullo, Piero Angela, Antonio Patuelli, Italo Cucci, Giuseppe Galasso e tanti altri.

Quella ad Acqui Terme non è, per “Notturno bizantino”, che l’ennesima tappa di un percorso di successo, che ha visto l’opera candidata al Premio Strega e segnalata al Campiello: edito da La lepre edizioni, uno dei tanti editori attivi nel panorama della piccola editoria italiana, il romanzo ripercorre le vicende di uno dei momenti di cesura fra medioevo ed età moderna: la caduta di Costantinopoli e la definitiva scomparsa dell’impero bizantino a vantaggio del nuovo impero ottomano. La narrazione degli avvenimenti è imperniata sulle vicende personali di un medico, Lucas Pascalis, antenato dello scrittore, in cui fra amori, lutti e sogni del protagonista si intrecciano le vicende della decadenza dell’impero bizantino, della dipartita della classe intellettuale greca ancora viva a Costantinopoli, fino alla tragedia dell’assedio e della conquista ottomana.

“Questo dramma epocale che cambiò la storia dell’Occidente – recitano le motivazioni addotte della Giuria del Premio Acqui Storia per motivare la propria scelta – viene ricostruito da Luigi de Pascalis in Notturno Bizantino, dove l’intrecciarsi di molteplici vicende individuali tratteggia un affresco complessivo di notevole sensibilità storica e di significativa e scottante attualità. Di particolare rilievo, al di là della rappresentazione storica affidata a una ricca messe di riferimenti, l’intenso profilo dei personaggi colti nelle complesse sequenze esistenziali e le profonde suggestioni che nascono dalla riflessione sulla decadenza dell’Occidente. Una riflessione che corre lungo tutta la trama e impegna il lettore a un continuo scavo nel passato e a costanti confronti”.

Luigi De Pascalis, da anni residente a Tarquinia, non è nuovo a narrazioni storiche di questo tipo, basti ricordare il volume dedicato al Cardinale Adriano Castellesi da Corneto, “La porpora e la penna”, all’epoca pubblicato dalla Società Tarquiniense di Arte e Storia. Di seguito, l’intervista realizzata da L’extra con De Pascalis lo scorso aprile.