Lettere al Direttore: “Quando lo sport diventa “una cosa privata”

Riceviamo e pubblichiamo

Questa mattina ho accompagnato mia madre a un saggio di fine corso di una associazione sportiva di Viterbo. Con l’occasione avrei avuto il piacere di rivolgere un saluto da parte dell’amministrazione comunale, in qualità di vicesindaco e di assessore allo Sport, a margine dell’evento. Mi sarebbe piaciuto, tra le altre cose, riflettere e puntare l’attenzione su come lo sport riesca a essere uno straordinario momento che unisce e migliora la vita sociale di tutti noi da un punto di vista educativo e affettivo. Pensavo, ad esempio, a quanto fosse bello il fatto che questa mattina, per la prima volta dopo moltissimi anni, fossi io, in qualità di figlio, ad accompagnare mia madre ad un evento sportivo, dopo che, per tanto tempo, erano stati i miei genitori a farlo con me negli anni della mia crescita.

Ho quindi chiesto agli organizzatori di lasciarmi qualche minuto per intervenire a nome del Comune di Viterbo, ma uno di loro, per tutta risposta, mi ha negato la possibilità di parlare perché si trattava di un’iniziativa di un’associazione privata e che l’amministrazione non aveva partecipato economicamente all’evento. L’accaduto mi ha stupito e profondamente amareggiato. Innanzitutto perché Viterbo proprio l’anno scorso è stata Città europea dello Sport e, in quell’occasione, uno degli eventi più significativi è stato sicuramente l’approvazione all’unanimità in consiglio comunale della Carta etica dello sport.

Ma c’è di più, è assurdo che un assessore comunale allo Sport non possa intervenire a una manifestazione di un’associazione di promozione sportiva affiliata al Coni, nell’ambito di un progetto Coni, come appunto lo era quella di stamattina. Cosa ancora più strana è che la stessa associazione che ha organizzato l’evento, qualche giorno fa, ha invitato le persone che seguono il corso di ginnastica a una cena, al prezzo di 15 euro ciascuno. Durante la stessa cena però si è tenuto un vero e proprio comizio, nel quale si sosteneva un candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Viterbo. Chi ha intenzione di fare politica ad una cena di questo tipo, almeno, abbia la buona educazione di offrirla agli intervenuti.

Concludo ricordando che lo sport dovrebbe essere un qualcosa che unisce e che educa al rispetto e non “una cosa privata”. Quanto alle strumentalizzazioni faziose degli eventi sportivi basterebbe riflettere sul fatto che, in occasione di uno degli appuntamenti sportivi più importanti, come le Olimpiadi, si sospendono anche gli eventi bellici.

Luigi Maria Buzzi
Assessore allo Sport al Comune di Viterbo