ICI Agraria-Comune: la soluzione sarà la datio in solutum

Riceviamo e pubblichiamo

29 novembre, consiglio importante per l’Università Agraria di Tarquinia. Due sole delibere legate tra loro.

Torna di attualità l’annosa questione legata all’ICI, terreno di scontro intorno al 2000 tra Università Agraria e Comune. Una vicenda complicata, con giudicati contradditori conclusi nel 2009 con il pronunciamento della Corte di Cassazione e la condanna dell’Università Agraria. Un debito ingente superiore ai 2 milioni di Euro maturato nel mentre e l’esigenza di trovare una forma di adempimento che salvasse l’Ente di via Garibaldi.

Dopo tre anni di lavoro, un parere emesso dalla Corte dei Conti, perizie redatte dall’Agenzia del Territorio, contatti febbrili tra Comune e Agraria, due tornate elettorali, il Consiglio di Amministrazione sarà chiamato ad autorizzare il presidente Alessandro Antonelli a procedere nelle modalità di adempimento ex art. 1197 del c.c. la così detta datio in solutum, cedendo al Comune immobili-fabbricati di proprietà dell’Università Agraria tra cui spicca l’attuale Caserma dei Carabinieri.

“Non serve ora cercare responsabilità per scelte che a partire dal 1993 hanno reso l’Ente debitore per una somma così importante – commenta Antonelli – La soluzione trovata è l’unica possibile, ha il merito di salvare l’Università Agraria e di mantenere alla comunità dei cittadini di Tarquinia il suo patrimonio. Un provvedimento articolato e indispensabile. Serve senso di responsabilità da parte di tutto il Consiglio di Amministrazione. In questi mesi si è lavorato seriamente per rimuovere ogni ostacolo ed adempiere al percorso indicato nel parere emesso dalla Corte dei Conti. Inutile recriminare sulla giustezza del tributo, sulle scelte processuali. Questo atto ha il merito di ricostruire la vicenda in maniera oggettiva, documentando comportamenti e situazioni oltre la politica. Sembra vicina la fine di una vicenda che ha spesso messo l’una contro l’altra l’amministrazione Comunale con quella dell’Agraria anche in presenza di omogeneità politica”.

A seguire l’approvazione dell’assestamento di bilancio che naturalmente terrà conto dell’operazione denominata datio in solutum.