Giulio Carra scrive al sindaco Mazzola

Riceviamo e pubblichiamo

Sig. Sindaco,

giulio carra tarquiniavoglio approfittare dell’occasione di “Carnevalando 2011”, da poco concluso, e del suo successo ottenuto presso l’intera popolazione, grazie alla sinergia raggiunta tra istituzioni e realtà associative locali, tra le quali anche quella che rappresento,  per sottolineare che, se pur nella loro diversità e peculiarità, nessuno ha voluto perdere un appuntamento importante (sia pure la circostanza del carnevale) per l’avvenire di questa Città, o meglio per esprimere quella sincronia necessaria e indispensabile per la valorizzazione di una collettività al di là ed oltre ogni possibile, reale ed eventuale divisione di carattere ideologico o politico.

Per queste ragioni voglio esprimere anche la mia personale soddisfazione per i risultati raggiunti e complimentarmi per le tolleranze e lungimiranze dimostrate nell’ottica di una pacificazione sotto il profilo sociale tra realtà diverse ma conviventi tra loro.

Il Centro Commerciale Top16 ha apprezzato la Sua sensibilità di inaugurare la mostra fotografica retrospettiva del Carnevale di Tarquinia, databile fin dal 1886, e dei chiarimenti ufficiali in quell’occasione espressi tra i rapporti pubblici tra me e Lei al di là delle reciproche chiarificazioni personali precedentemente avute per i dissensi relativi su specifici argomenti di carattere amministrativo ricordando anche i periodi e le vicende legate alle commissioni al commercio, all’Associazione Operatori Commerciali Tarquiniesi, alla zona Tartaglia, alla Centrale a Carbone di Civitavecchia.

Ma quello che più mi è dispiaciuto, recentemente, a livello strettamente personale, per via di un’amicizia tra coetanei, che eventi appositamente distorti abbiano potuto sollevare dubbi sulla nostra reciproca buona fede.

Le confesso, e non so quanto possa far piacere alla parte politica della quale sono notoriamente simpatizzate e anche attuale sostenitore, che in occasione della campagna elettorale al termine della quale è stato eletto per volontà del Popolo di Tarquinia Sindaco, nel corso di un sondaggio elettorale telefonico, non so da chi commissionato, ma che pretesi fosse firmato con il mio nome nonostante la privacy, dopo aver espresso la mia chiara decisione per Alessandro Giulivi (che ho votato) mi fu chiesto per quale altro candidato in assenza di quel nome avrei espresso una preferenza. Senza esitazioni indicai Mauro Mazzola se non fosse altro per un particolare forse del tutto marginale ma, almeno per me, allo stesso tempo significativo. Fu il primo amministratore pubblico (allora Assessore al Commercio) che si preoccupò, in un anno che appartiene al millennio trascorso, di quando con il nome di “Tarquinia  In Festa”, la tradizionale Fiera cittadina di Maggio fu riportata dal Lido nel Centro Storico Cittadino anche per volontà dell’Associazione Pro-Tarquinia e dell’allora Associazione Operatori Commerciali Tarquiniesi  presieduta da Otello Zacchini, a preoccuparsi sul campo, alle sei del mattino, di dare un aspetto presentabile alla Città impartendo, di persona, precise disposizioni agli operatori ecologici.

Forse tutto ciò potrebbe apparire strumentale agli occhi di molti, ovunque politicamente siano, molte cose ci hanno diviso nel passato e tante altre ci divideranno probabilmente nel futuro, ma la mia stima personale  nei suoi confronti non verrà mai meno al di là di tutto. “Affaire Telethon” compreso (quello di qualche anno fa), se così può essere definito. In quell’occasione ci siamo trovati, entrambi, con una massa di fango addosso e ci hanno fatto credere di avercelo tirato personalmente l’uno contro l’altro. Il tempo galantuomo ha  dimostrato che così non è stato e ce ne siamo reciprocamente accorti. Chiedo, in ogni caso, discarico a Lei, come persona, come Sindaco e all’Amministrazione Comunale che rappresenta se sono stato tratto ingenuamente e in modo del tutto fortuito nell’inganno di offenderla indirettamente, in quell’occasione, senza alcuna mia reale volontà, sicuramente per errore o per scienza altrui, ma indubbiamente non per mio personale dolo e soprattutto perché non mi sento responsabile per affermazioni che io non ho mai fatto.

Scuse che non Le varranno un voto (mi riferisco al mio) alle prossime elezioni comunali se Lei si ripresenterà come Candidato a Sindaco anche se avrà sempre la mia particolare pubblica considerazione da cittadino e quella personale da amico fin dall’ adolescenza. Sappia semplicemente che al di là delle anche profonde differenze politiche niente e nessuno potrà incrinare la nostra personale sincera amicizia e reciproco rispetto.

Sono certo che queste parole potranno essere variamente interpretate, generare sorrisi e forse ulteriori polemiche, ma ho ritenuto necessario scriverle perché credo profondamente che, alla fin fine, anche nelle guerre, in fondo, nessuno è mai vincitore e che una chiarificazione vale sempre più di mille discutibili ed ufficiali trattati di pace.

Giulio Carra