Fondi regionali per l’ospedale di Tarquinia: sul web la polemica Rosati-Catini

L'ospedale di Tarquinia(s.t.) Un investimento anche sull’ospedale di Tarquinia – oltre a quelli su altre 19 strutture di città e cittadine laziali, a seguito del decreto che ha stanziato 9 complessivi milioni di euro per ampliare e completare i sistemi antifumo e antincendio – da parte della Regione Lazio: un segnale di tranquillità per il nosocomio di viale Igea o un fuoco di paglia?

La notizia degli oltre 146.000 euro assegnati all’ospedale cittadino pare, infatti, in netta controtendenza sia con il già avvenuto ridimensionamento della struttura – che ha perso ostetricia e ginecologia, reparti che erano un fiore all’occhiello anche in termini di efficienza – sia con i più volte rimarcati rischi di un’ulteriore riduzione dei servizi del nosocomio. E nascono subito le prime polemiche cittadine.

Dopo le uscite pubbliche di Sindaco e PD, che parlano di inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni e di investimenti sulle professionalità delle strutture, sono i social network il terreno di confronto.

“Se questa amministrazione tiene così tanto al nostro Ospedale dichiarando che sono in arrivo fondi regionali per il suo potenziamento, divenendo così un fiore all’occhiello, perché i reparti di Ostetricia e Ginecologia sono stati chiusi dalla stessa Regione Lazio e nel silenzio più totale dell’amministrazione?”: questo post di Manuel Catini accende un dibattito in cui si inserisce anche il neo segretario del PD Piero Rosati.

“La polemica per la polemica è solo demagogia – le parole di Rosati – ricordo a tutti , che il 29 maggio il sindaco Mazzola chiese un incontro, poi svolto, per impedire la chiusura, con la Regione. Se in quel momento non fosse stato lasciato solo, ma sostenuto anche dall’omertosa opposizione , oggi non saremmo qui a recriminare. Ovviamente quel silenzio complice servi proprio per avere oggi strumenti di polemica. Forse non avremmo avuto, comunque, speranze di salvare i reparti, ma sarebbe stato un segno di civile affezione per i problemi del paese, non strumento sterile di demagogia politica”.

E il termine demagogia apre la bagarre: “Risparmiati termini come omertà perché non rispecchiano la persona che sei – risponde Catini – Troppe battaglie anche le opposizioni hanno combattuto sul tema ospedale! Quanto a demagogia consentimi ma siete abili maestri”.

“Inutile cercare inopportunamente, e poco credibilmente di essere meglio degli altri. – ribatte Rosati – Non mi pare di ravvisare fenomeni nei governi di centrodestra, a tutti i livelli per giunta, comunali, regionali e governo del paese. E senza far nomi che tanto sono conosciuti da tutti”.