Farmacia, il Sindaco Caci risponde a Paola Peruzzi: “Nessuna polemica”

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo l’assemblea sulla vendita farmacia comunale, il Sindaco Sergio Caci risponde al consigliere di minoranza Paola Peruzzi: “Leggo un comunicato della capogruppo Lista Primavera che parla di aria cupa e cappa di piombo scesa sull’assemblea organizzata dal m5s di Montalto, riguardo alla possibilità di vendita della farmacia comunale. Forse il consigliere Peruzzi, ancora confusa sull’opportunità o meno di abbandonare il suo gruppo consiliare, come da lei anticipato anche se continua ad andare a braccetto con i vecchi amministratori, respira aria insalubre. Per quanto mi riguarda l’assemblea è andata molto bene, anche se le posizioni sono rimaste invariate e ringrazio il m5s che ha colto la sensibilità di alcuni cittadini dandoci la possibilità di approfondire l’argomento.

Alcuni dati di bilancio, proiettati durante la riunione, non erano proprio corretti: gli utili sono leggermente inferiori a quanto dichiarato e sono stati possibili grazie alla diminuzione della quota dell’affitto, ma il punto sulla vendita non è questo. La farmacia comunale, come ho ripetuto, non chiude. Al contrario la vendita darà l’opportunità di sviluppare maggiori iniziative che oggi il comune non può permettersi. Deve essere chiaro che l’amministrazione comunale non favorisce, a prescindere, l’iniziativa privata come vuole far credere qualcuno: ne è una prova la presa di posizione di questi giorni contro la privatizzazione del servizio 118.

Siamo, invece, consapevoli che il dovere del Sindaco sia quello di garantire migliori servizi alla cittadinanza. Nel caso del 118, che con la privatizzazione rischia di sparire da Montalto, mi batterò affinché la Misericordiacontinui ad avere la sua convenzione; nel caso della farmacia, per migliorare il servizio ai cittadini l’ingresso del privato, meno ingessato del pubblico, è la migliore soluzione. Noi, per Legge, non possiamo essere liberi di assumere, quindi non potremmo aprire un eventuale dispensario presso Villa Ilvana, il privato sì; i prezzi non cambieranno, anzi forse la concorrenza li farà anche diminuire; la situazione occupazionale non potrà che migliorare perché, considerato il maggior lavoro estivo, starà aperta più ore assumendo altre persone, mentre noi come dicevo, non abbiamo questa libertà di assunzioni. La farmacia non può essere spostata in paese: non continuo oltre per non essere prolisso. È facile strumentalizzare un argomento come questo, ma agli organizzatori chiederei quante volte si sono recati alla farmacia comunale ed in quante occasioni hanno trovato prezzi inferiori alle farmacie concorrenti.

Non accetto inoltre lezioni sull’utilizzo di strumenti istituzionali o scarsa democraticità dal capogruppo di Carai e Brizi. Ho evitato di continuare a parlare solamente per non far fare una brutta figura al consigliere Peruzzi: la mia educazione me lo imponeva. Il consigliere di opposizione, scaldatasi dopo averle ricordato l’assenza durante consigli comunali importanti come quello sul biogas (assenza di tutto il suo gruppo) e, dopo averle ribadito che il sottoscritto ha spostato i consigli in orari adeguati alla maggiore partecipazione popolare, li fa riprendere per poi divulgarli, informa con manifesti, mail ed sms sull’ordine del giorno, convoca assemblee pubbliche periodiche, mi ha invitato a convocare un consiglio comunale aperto. Nelle democrazie di tutto il mondo il popolo elegge i propri rappresentanti che poi votano nelle rispettive assise: consigli comunali, provinciali, regionali, parlamenti. Convocare un Consiglio Comunale aperto non significa far intervenire i cittadini e votare delibere dove all’interno ci sono anche i loro interventi, come vuol far crederela Peruzziconfondendo le idee a chi legge: altrimenti non sarebbero necessarie le elezioni.

Infatti, al Consiglio Comunale aperto possono intervenire, previo invito, parlamentari e rappresentanti della regione, della provincia, di altri comuni, di associazioni politiche e sindacali interessati al tema da trattare. Essi porteranno il loro contributo, ma durante le adunanze aperte del consiglio comunale non possono essere adottate deliberazioni. Ciò significherebbe non votare la proposta presentata tramite petizione popolare e sinceramente non mi sembra un’idea tanto democratica. Ripeto, la vicinanza ai vecchi amministratori ancora non ha fatto comprendere al Consigliere Peruzzi che finalmente la democrazia a Montalto e Pescia è arrivata, che il Sindaco è a disposizione di tutti e sempre, che la partecipazione è sempre garantita”.

Sergio Caci – Sindaco Montalto di Castro