L’ex vicesindaco Serafini dice la sua su Autostrada e complanari

Riceviamo e pubblichiamo

Autostrada tirrenica. Dopo la lettera della Sat ricevuta dal Comune di Tarquinia nella quale non c’è nessuna certezza circa la realizzazione delle richieste avanzate dal Comune e dopo la riunione che ha avuto luogo in un ristorante locale tra comune ed una parte di agricoltori, interviene l’ex Vicesindaco Giovanni Olivo Serafini, che sino al momento del defenestramento aveva seguito personalmente la vicenda.

“È necessario dare ai cittadini le giuste informazioni sul progetto definitivo del tratto autostradale Civitavecchia-Tarquinia. –esordisce – Il progetto era stato vagliato personalmente da me con l’ausilio dell’Ufficio Urbanistica e avevamo rilevato che la rete viaria secondaria, provinciale, comunale e vicinale veniva stravolta e si dimostrava insufficiente con danni per l’intera comunità. Dopo un incontro verbale tra il Comune e la Sat il 09/11/2011 si richiedevano, per iscritto, modifiche di venti per ripristinare la viabilità del territorio ed adeguarla alla realtà dell’intero comprensorio. Per quanto riguarda le strade provinciali Litoranea e Lupo Cerrino avevamo chiesto l’adeguamento della carreggiata a 7 metri e la realizzazione di nuove rotatorie; il progetto invece ora prevede solo le rotatorie senza l’allargamento della carreggiata. Le strade comunali Pian d’Organo, Pidocchio e Acquetta dovevano essere agibili al traffico pesante comprensoriale; ora il progetto non le prende in  considerazione e non è previsto alcun intervento. La complanare più importante che congiunge la strada Lupo Cerrino alla S.S. Aurelia Vecchia (lato mare della costruenda autostrada) doveva essere una strada a doppio senso di marcia di circa 10-12 metri di larghezza (comprese la carreggiata, le banchine e le cunette di scolo); ora il progetto prevede delle interruzioni, a Montericcio, al Fiume Mignone ed in località Pantano ed è prevista una strada ad un unico senso di marcia di 3-5 metri. Tutte le strade complanari del progetto Sat prevedono delle servitù con i proprietari per la cessione al Comune che dovrà formare dei consorzi stradali; tutto ciò comporta spese di manutenzione a carico dei proprietari e del Comune. Le strade complanari dovevano essere espropriate e, se cedute al Comune, la manutenzione straordinaria ed ordinaria era a carico della Sat o trasferite alla viabilità provinciale. La Sat dopo quattro mesi di silenzio scrive al Comune dicendo che le richieste concordate verbalmente e quelle richieste per iscritto dal Comune, verranno prese in considerazione durante la realizzazione dell’autostrada e soltanto se ci saranno i fondi disponibili. Il Comune deve avere prima la certezza che i lavori richiesti saranno approvati in forma scritta dalla Sat, prima dell’inizio dei lavori dell’autostrada. Il Sindaco, il Vice Sindaco e l’Assessore all’Agricoltura non devono fare una riunione privata in un campeggio e dare garanzie personali solo per fini elettorali; la riunione doveva essere svolta in comune spiegando a tutti i cittadini, con l’ausilio dell’ufficio tecnico, i danni che si sarebbero creati approvando il progetto della Sat e rigettando con forza l’ultima proposta della medesima. Con l’ausilio di tutte le forze politiche si doveva obbligare la Sat a realizzare tutte le opere richieste dal Comune, prima dell’inizio dei lavori dell’autostrada in quanto la realizzazione della stessa è realizzazione dell’intera città e non di pochi privati.

Giovanni Olivo Serafini