Università Agraria, attivato il procedimento per la restituzione dell’Imu

Riceviamo e pubblichiamo

Palazzo Vipereschi L’Università Agraria ha attivato tutti i procedimenti necessari per la restituzione della maggior somma versata dai concessionari delle quote di terreno dell’Ente, in merito all’importo dell’Imposta Municipale Propria (IMU), nella seconda rata della corrisposta annua relativa alla stagione agraria 2013/2014.

La restituzione a favore di concessionari che ancora detengono le quote di terreno verrà eseguita attraverso un conguaglio sull’importo del canone annuo delle prossime tre annualità, che sarà applicato d’ufficio a detrarre dalle rate a partire da aprile 2016 sino a settembre 2018.

Coloro che non sono più concessionari dell’Ente, ma lo erano durante la stagione agraria 2013/2014, o gli eredi dei concessionari deceduti,   potranno richiedere il rimborso in un’unica soluzione mediante apposita istanza al protocollo dell’Ente: il modulo dell’istanza potrà essere ritirato presso l’ufficio Relazioni con il pubblico dell’Ente dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 oppure scaricato dal sito www.agrariatarquinia.it. In entrambi i  casi, l’istanza di rimborso dovrà essere corredata da documentazione che attesti l’avvenuto pagamento.

“Siamo soddisfatti ed orgogliosi, dichiara il Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia Alberto Blasi, di procedere al rimborso che chiude la fase delle incertezze che avevano determinato i versamenti dell’IMU, fase definitivamente chiarita con la successiva esenzione dei terreni di uso civico dal pagamento della tassa.

Questa amministrazione sta lavorando con chiarezza e decisione su tutti gli aspetti gestionali definendo le linee di ottimizzazione, a tal riguardo informiamo che è stato attuato un contestuale adeguamento delle corrisposte, su orti e quote, teso a riequilibrare le stesse riparametrandole a principi di equità in virtù delle superfici, nel caso degli orti, e delle caratteristiche morfologiche dei terreni.

L’adeguamento ha comportato dei piccoli aggiustamenti delle corrisposte che al massimo si attestano su qualche euro per ettaro, garantita l’equità ed il principio di applicazione della stessa”.

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