Torna il concorso fotografico Emilio Valerioti

Riceviamo e pubblichiamo

Torna il premio che rende omaggio al grande Emilio Valerioti. In occasione del Di Vino Etrusco, un’opportunità per fotografi di tutte le età e capacità, per mettere in mostra i migliori scatti di una vita. Giunto alla terza edizione prova a battere il record di partecipanti grazie al supporto dell’Università Agraria e dell’Associazione Tarquinia Viva.

Tre i temi prescelti, Di Vino Amore, Di Vino Colore, Di Vino Sapore, libera fantasia su argomenti aperti, unica limitazione il numero massimo di foto da presentare: quattro. Le foto dovranno essere consegnate o spedite nel periodo compreso tra primo e venti luglio o presso la foto Ottica Valerioti o alla sede dell’Università Agraria di Tarquinia. Iscrizione gratuita, premi importanti per il vincitore assoluto ed i primi di categoria, valutati da apposita giuria. Riconoscimenti speciali per il più amato dalla giuria popolare, per la migliore foto proveniente da altra provincia e per l’under 14 con la migliore foto.

“Spero – commenta Antonietta Valerioti, figlia del compianto Emilio – che il livello delle foto sia sempre migliore, la fotografia è passione comune a tanti, un linguaggio che per mio padre era divenuto passione prima e lavoro poi, bello vedere il suo nome ricordato proprio con gli scatti provenienti dai sentimenti più vivi e sinceri della gente vera”.

“Sosterremo pochissimi eventi in questa estate all’insegna dell’austerity – spiega il Presidente Antonelli – il Valerioti per significato e legame con la Città sarà uno di questi. La memoria di Tarquinia vive negli scatti di uomini come Emilio Valerioti, che l’hanno immortalata tramandandola alle generazioni future, rendendo immortali scorci ormai perduti”.

Per Maurizio Leoncelli Presidente Associazione Tarquinia Viva “un appuntamento come questo è l’ennesimo  segnale di vitalità tra le attività del centro storico. Fondamentale regalare situazioni interessanti che possano attrarre l’attenzione di visitatori e magari, tramite la fotografia far scoprire Tarquinia oltre sé stessa”.