TARQUINIA – Premio fotografico Emilio Valerioti: il ricordo e i vincitori

Riceviamo e pubblichiamo

foto Tarquinia

La terza edizione del concorso fotografico non tradisce le attese. Tantissime le opere arrivate, migliaia le visite all’esposizione, oltre le più rosee aspettative il numero dei voti della giuria popolare. “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione organizzata per tenere vivo il ricordo di mio padre. In primo luogo l’Università Agraria e il suo presidente Alessandro Antonelli, gli organizzatori del DiVino Etrusco e Tarquinia Viva  ma soprattutto tutti coloro che con le loro opere sono stati il fulcro dell’evento. Stiamo già lavorando per l’edizione del prossimo anno cercando di migliorare quanto di buono già fatto con l’intento di rendere questo premio un appuntamento fisso dell’estate tarquiniese.” Questi i vincitori scelti dalla giuria tecnica. Premio assoluto a Valentina Sanna di Tarquinia; categoria Divino Amore vincitrice Ombretta Ercolani di Porano, DiVino colore Luzi Giuseppe di Tarquinia, DiVino sapore Bonomi Consuelo di Tarquinia; premio riservato alla categoria junior a Fattori Veronica di Tarquinia. La giuria popolare ha invece scelto Maria Antonietta Salvi mentre il premio speciale riservato ai concorrenti con residenza fuori Tarquinia e consistente in un week end nella città etrusca offerto dall’Agraria è andato a Angelo Bonarelli. Emilio Valerioti era tarquiniese d’adozione, nasce infatti a Giorgio Morseto (Reggio Calabria) e a 12 anni si trasferisce a Tarquinia. Inizialmente svolge svariati lavori, poi nel 1952 la sua prima cinepresa ed il primo proiettore in società con due amici e gira il primo film: “La borsa dei gioielli”. Nel 1958 altri due cortometraggi “Bimbi e fumetti” e “Fantasmi a Falgari”, dopodiché compra una nuova telecamera e gira un film a soggetto 35mm per il grande schermo: “Due dollari di debito”; a seguire moltissime altre pellicole. Negli anni sessanta partecipa a numerosi concorsi fotografici, vincendo medaglie e targhe, il tema era sempre la sua città, Tarquinia. Realizzò talmente tanti scatti da poter stampare un notevole numero di cartoline. Fu il primo a pubblicizzare il proprio negozio di ottica al cinema. Nel ’70 continua con i film “Non è più festa, per Samanta è solo morte”, nel ’77 “Un ragazzo e un’avventura”, nel ‘79”Usil Lupuce Falado…”. I più giovani non sanno che in città, oltre a Radio Poker, esisteva anche un tv “Tele Pegaso”, alla quale Valerioti collaborò con spettacoli e ben venti telefilm. Altri sei li girò con la collaborazione di Riccardo Cecchelin, oggi caporedattore del Corriere di Viterbo. In molti hanno identificato Emilio Valerioti come il fotografo di Tarquinia. La sua continua voglia di ricerca il suo affetto per la città, lo spinse ad indagare con il suo obbiettivo, nelle pieghe della società cittadina, di quella sportiva, di quella imprenditoriale. Percorse le campagne alla ricerca di scorci, di ruderi, di angoli caratteristiche. Celebri le sue istantanee della Processione del Cristo Risorto che negli anni sono divenute un prezioso archivio storico dell’evento. Fotografo ufficiale del Balletto città di Tarquinia per tantissimi anni, ha immortalato Tarquinia nel suo lento evolversi nel tempo tanto da meritarsi l’appellativo di “fotografo di Tarquinia”. Sicuramente ora sarà diventato il fotografo del Paradiso.