“Sorella Acqua”: continua la collaborazione tra Corpo Forestale e il Cardarelli di Tarquinia

Riceviamo e pubblichiamo

SAM_0177Nel quadro del progetto di educazione ambientale del CFS “Sorella Acqua” continua proficuamente la collaborazione didattica sul tema dell’acqua tra Enti diversi presenti sul territorio tarquiniese, tutti interessati dalle tematiche della protezione della natura. I ragazzi della classe IB del nuovo corso di Agraria dell’I.I.S. Cardarelli di Tarquinia, insieme a personale del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca e del Corpo forestale dello Stato in servizio presso la Riserva Naturale Statale “Saline di Tarquinia”, nella mattina del 21 aprile hanno realizzato con le proprie mani un’opera di ingegneria naturalistica lungo l’alveo del fosso “Bottegone“, già oggetto di lavori di sistemazione naturalistica realizzati nel Consorzio nel 2012.

I ragazzi hanno, infatti, rinverdito con circa 400 talee di latifoglie – principalmente salici, pioppo bianco e corniolo – la graticciata e la palificata viva che il Consorzio aveva costruito per consolidare la sponda franosa del torrente sulla quale passa anche una strada: la piantagione di tali talee permetterà al versante di rinverdirsi in breve tempo e di migliorare la sua tenuta ad eventi franosi e meteorici, andandosi anche a mimetizzare nel bosco che lo circonda. La lezione pratica del 21 aprile è stata preceduta da altre due escursioni in campo di natura più teorica volte a far comprendere il profondo legame tra acqua, foreste, paesaggio e protezione della natura esistente sul territorio tarquiniese. I lavori di ingegneria naturalistica eseguiti dal Consorzio sul Fosso Bottegone e sul Fossaccio erano, infatti, già stati visitati e commentati in occasione di un’escursione dell’11 aprile scorso guidata da Consorzio, forestali ed AIPIN: in tale occasione i ragazzi avevano potuto vedere opere di difesa dei versanti realizzate in occasione di altri cantieri didattici utilizzando materiali naturali, caratterizzati quindi da massima economia ed un notevole rispetto del paesaggio e della sua biodiversità. Gli studenti, inoltre, avevano potuto visitare anche il piccolo vivaio forestale del Consorzio di bonifica, realizzato grazie ad un progetto congiunto con Regione ed Università della Tuscia e nel quale si propagano latifoglie tipiche della zona, sia da seme che da talea, per utilizzarle in lavori di ripristino ambientale. In gennaio, inoltre, la serie delle visite era stata aperta con un’escursione presso la Foce del Marta, guidata dai forestali e volta ad illustrare quelle opere di ingegneria naturalistica realizzate negli ultimi anni sulle sponde per rafforzarne resistenza e vitalità alle alluvioni, che più volte in passato avevano afflitto l’area residenziale di Marina Velca e del Lido di Tarquinia.

In tutte le occasioni i ragazzi e le loro insegnanti hanno, quindi, avuto modo di vedere e toccare con mano quelle opere di ingegneria naturalistica che consentono di difendere territorio ed infrastrutture dalla potenza distruttiva dell’acqua non regimata rispettandone al tempo stesso la biodiversità: le loro esperienze, fotografie ed impressioni stanno divenendo parte di un elaborato che verrà presentato al Corpo forestale dello Stato per partecipare alla premiazione prevista per il progetto “Sorella Acqua” e che verrà reso pubblico anche grazie ad un apposito sito web, sempre realizzato dagli studenti. Tale esperienza rappresenterà per tutti loro un modo innovativo ed interattivo di analizzare il territorio e le sue problematiche insieme agli Enti pertinenti, imparando a proporre soluzioni in linea con i criteri di economicità e di rispetto della natura.