Serafini&Torresi (Pri): “Il Divino Etrusco non è emigrato”

Riceviamo e pubblichiamo

L’ex consigliere comunale Pietro Serafini e l’attuale consigliere del Pri Sara Torresi, intervengono sul Divino Etrusco per fare una volta per tutte chiarezza in merito a quanto apparso negli ultimi mesi su giornali e siti internet.

“È facile parlare, mentre fare lo è molto meno anche perché una manifestazione di tali proporzioni richiede grandi sforzi sia per la realizzazione, sia per mantenerne e aumentarne il successo senza deludere le aspettative e tutto questo è reso possibile grazie all’impegno e al lavoro di molte persone e all’investimento di tempo e denaro.

In merito alle critiche false e provocatorie ricevute sulla presunta “emigrazione” del Divino Etrusco a Cerveteri, è stato scritto senza sapere, mentre sarebbe stato sufficiente chiedere, evitando scivoloni – affermano Torresi e Serafini – Il Divino Etrusco appartiene alla città di Tarquinia e il marchio della manifestazione è stato registrato dal Comune. La manifestazione svoltasi a Cerveteri (una delle città della dodecapoli etrusca), inequivocabilmente non era il Divino Etrusco, si è trattato infatti di un evento indipendente, denominato“Gli Etruschi in centro storico”, in cui erano ospitati i vini del Divino Etrusco, compresi quelli tarquiniesi. Portare il logo della festa e i suoi vini in altre manifestazioni enogastronomiche e/o culturali, nelle città appartenenti alla dodecapoli etrusca, rappresenta un mezzo di diffusione e promozione della manifestazione nonché della città di Tarquinia e non significa affatto spostare o perdere il Divino Etrusco.

Dopo quattro anni il legame tra il logo, creato dall’artista tarquiniese Guido Sileoni, il Divino Etrusco e la nostra città risulta chiaro e vincente, come dimostrato dalle migliaia di persone che hanno partecipato sia alle degustazioni che ai numerosi eventi culturali proposti. Tutto questo dimostra che il “veicolo vino”, scelto come filo conduttore dell’evento, può portare Tarquinia ad essere conosciuta e riconosciuta a livello nazionale e perché no anche oltre. Per ottenere ciò c’è bisogno di sinergia tra le città della dodecapoli etrusca. L’idea era dunque di ampliare la manifestazione e ripeterla anche nelle altre undici città, mantenendo Tarquinia a capo del progetto. Chi afferma che a Tarquinia verrà tolta la manifestazione proprio ora che ha raggiunto il successo cercato, ha solo l’obiettivo di denigrare il lavoro di tutti i soggetti coinvolti nel progetto in questi anni, per questo sarebbe opportuno evitare la diffusione di notizie false o errate, diramate tanto per parlare, completamente inutili e che non apportano alcun contributo positivo alla nostra città. Abbiamo lavorato con impegno – concludono – al fine di lasciare una manifestazione sana al Comune di Tarquinia, in modo che chiunque nei prossimi anni la possa portare avanti”.

Ma è riferendosi ad alcuni articoli apparsi nelle scorse settimane che il segretario del Pri conclude il suo intervento:

“Negli ultimi mesi corrispondenti locali sembravano essersi trasformati in cecchini, utilizzando il giornale per la campagna elettorale del Consorzio di Bonifica, anche se agricoltori e cittadini non si sono fatti influenzare neanche stavolta. Volevo inoltre fare i complimenti per la festa di San Martino – conclude Serafini – la città ha bisogno di queste sinergie tra tutti per la realizzazione di un progetto qualsiasi esso sia (agricolo, valorizzazione del territorio, promozione turistica). Non abbiamo invece bisogno di guerre, invidia e falsità”.