Saline, Gambetti scrive al Ministero dell’Ambiente

Riceviamo e pubblichiamo

Il 7 novembre come annunciato, si è scritto al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – alla cortese attenzione dell’On. Corrado Clini, segnalando la grave situazione ambientale e culturale che si sta consumando presso il tratto di costa tra le “Saline e Porto Clementino”.

L’interessamento richiesto al Ministero dell’Ambiente su tale situazione, trova la sua ragione nell’accordo di programma quadro – A.P.Q. 5 – “Difesa del suolo e tutela della costa” – II° atto integrativo, sottoscritto il 27 luglio 2007 tra il Governo nazionale esattamente tra il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dello Sviluppo e la Regione Lazio, con un investimento complessivo pari a 50.000.000 di euro. Proprio all’interno di questo accordo, è inserito l’intervento che riguarda la spiaggia delle Saline, per un importo di 2.400.000 di euro.

Dopo oltre cinque anni da quell’accordo, vogliamo delle risposte, perché tranne le solite promesse delle istituzioni regionali e locali, dell’intervento alle Saline ancora niente. I soldi sono stati programmati, l’intervento anche è stato programmato, ma dell’opera ancora niente. Intanto come risulta da studi e monitoraggi effettuati in questi ultimi anni da vari istituti, a preoccupare è constatare come l’arenile eroso dall’azione del mare, tra le Saline e Porto Clementino, sia veramente tanto.

Da uno studio dell’ENEA – fonte dei dati il “rapporto regionale sullo stato dell’ambiente” degli anni 2008-2009, emerge che il tratto di costa della Provincia di Viterbo risulta essere quella maggiormente colpita dal fenomeno dell’erosione costiera con il 40-55% della costa interessata. La situazione ad oggi non è certamente migliorata, anzi.

Gli operai del Corpo Forestale dello Stato intanto, in questi giorni stanno risistemando gli oltre cento metri di recinzione ed il cancello abbattuto. In questi ultimi anni in alcuni punti l’arenile presso la spiaggia delle Saline è arretrato anche di oltre 50 metri. Ma mentre troppo tempo è ormai trascorso da quanto ciò si doveva realizzare, l’opera in programma, inesorabile il fenomeno dell’erosione costiera su questo tratto di costa sta progressivamente danneggiando il patrimonio sia ambientale che culturale. Altresì servono infatti sia azioni forti che urgenti iniziative, per la salvaguardia e la tutela di Porto Clementino, che sta scomparendo sotto la costante azione erosiva del mare.

Era il 29 marzo 2009 quando si segnalava la preoccupante situazione di Porto Clementino, e purtroppo ad oggi i danni riportati alla struttura sono ancora più gravi. È urgente agire per la salvaguardia di Porto Clementino, perché ad oggi non è previsto nessun intervento ad argine del fenomeno erosivo, ma allo stesso contempo non si può vedere il simbolo storico-affettivo della Città di Tarquinia andare in pezzi senza fare nulla, ciò sarebbe inaccettabile, bisogna fare qualcosa.

Alessio Gambetti
Popolo della Libertà di Tarquinia