POLITICA: l’Udc pone le basi del dialogo in vista delle amministrative 2012

Riceviamo e pubblichiamo

Mi rendo conto che l’avvicinarsi delle prossime amministrative locali sta suscitando in molti, compresi ovviamente i “vecchi” della politica tarquiniese, stimoli e aspettative più o meno giuste. Ed anche per questo, malgrado il nostro partito preferisca la strada del fare a quella del dire, che ritengo doveroso rimarcare alcuni concetti importanti, primo tra tutti la nostra determinazione nel voler perseguire la linea programmatica intrapresa dall’Udc nazionale, vale a dire essere motivo di incontro tra destra e sinistra, collaborando con chi mette al primo posto l’interesse del territorio e dei cittadini.

Siamo stanchi di vedere tutti uno contro l’altro solamente per interessi personali. Vorremmo evitare chi preferisce dividere, vivacchiare e rimandare di continuo i problemi, riunendo invece tutti intorno ad un tavolo per cercare di trovare una soluzione più condivisa possibile, evitando magari di non rimanere sulla sponda del fiume ed aspettare il cadavere del nostro amico/nemico passare. È ora di diventare adulti e far si che la nostra politica venga decisa dal basso, senza l’intervento di personaggi esterni che intendono accontentare tutti finendo per scontentare tutti.

La nostra scelta di collaborare con l’amministrazione Mazzola, ci ha permesso di confrontarci con le reali esigenze locali, contribuendo a importanti decisioni come nel caso della piscina, della chiusura dei lavori per il teatro, dell’avvio del nuovo piano regolatore e del rilancio del Lido, che, risorse permettendo, rimane per noi uno dei punti determinanti accanto, ovviamente, a settori come agricoltura e turismo, per troppo tempo lasciati in balia di sé stessi.

È dunque chiaro che la nostra partecipazione all’attuale maggioranza sarà il punto di partenza per tutti gli eventuali accordi di programma e di organigramma, anche se la scelta del partito sarà una scelta politica condivisa, senza tuttavia tener conto di chi vuol fare della politica motivo di rivalsa o vendetta personale.

È nostra abitudine confrontarci con tutti, evitando riunioni “carbonare” visto che siamo ancora in uno stato libero: potremmo non condividere, ma il parlarci liberamente potrebbe alla fine evidenziare un accordo partecipato e non una decisione guidata. Il “ci penso io” non ci interessa, vogliamo pensarci insieme e confrontarci per un futuro migliore sia per noi che per i giovani.

Non mi stancherò mai di dire che l’apporto di più persone oneste e volenterose è il modo per sbagliare meno, e che l’incontro, più che lo scontro, debba essere il nuovo modo di far politica. Per questo vorrei lanciare un appello a tutti per partecipare in modo attivo e determinato al presente e al futuro della nostra città.

Il coordinatore Udc di Tarquinia
Angelo Marini