Megadiscarica tra Tarquinia e Monte Romano: le voci sono sempre più insistenti

Rifiuti(f.e.) Sembra gonfiarsi sempre più la faccenda della discarica nell’area tra Tarquinia e Monte Romano. In seguito alle indiscrezioni pubblicate dal Corriere di Viterbo, i Sindaci dei due comuni sarebbero stati contattati dalla multinazionale che avrebbe in appalto la costruzione della mega discarica.

L’Università Agraria di Tarquinia, sui cui terreni dovrebbe svilupparsi la discarica, sembra essere completamente all’oscuro ed avrebbe pronta una mozione per dichiarare la propria assoluta contrarietà. Il progetto farebbe parte di una strategia di salvataggio di Roma capitale sui temi della raccolta rifiuti e si avvarrebbe di forti appoggi del governo. Ciò spiegherebbe l’improvvisa riapertura dei lavori della Orte-Civitavecchia. Dato il clamore suscitato dall’indiscrezione sembrerebbe che la multinazionale, di cui ancora ci sfugge il nome ma che presto saremo in grado di comunicare, sarebbe intenzionata a fornire chiarimenti non solo alle amministrazioni locali ma anche alle cittadinanze stesse.

Ciò che è trapelato è che non si tratterebbe solo di una mega discarica ma di un impianto di smaltimento ben più strutturato con tanto di area stoccaggio ecoballe e termovalorizzatore. Appare sempre più evidente che i contorni di questa vicenda travalichino i confini locali e provengano da interessi molto più ampi e alti. Come spesso accade la salute pubblica, i vincoli paesaggistici e il volere popolare già espresso nelle lotte ecologistiche precedenti, vedi la discarica di Allumiere, vengono puntualmente disattesi. E’ il caso di alzare il livello di allarme e tenere gli occhi ben aperti perché sulla nostra bella provincia, già provata dagli impianti industriali di Montalto di Castro e di Civitavecchia potrebbe presto per abbattersi un’ulteriore valanga di sostanze inquinanti.