L’on. Fioroni a sostegno del candidato a sindaco Mazzola

Riceviamo e pubblichiamo

«Tarquinia ha un ruolo strategico per la Tuscia e Mauro Mazzola è un eccellente sindaco». Lo ha affermato l’on. Giuseppe Fioroni in visita il 29 aprile per sostenere la candidatura del primo cittadino. Insieme all’ex ministro della Pubblica Istruzione, il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, l’ex presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli e il dirigente del PD Enrico Panunzi. «Fino a quando ci sarà Beppe Grillo l’antipolitica sarà nana», ha detto Fioroni commentando la situazione politica italiana, per poi concentrarsi su Tarquinia: «La presenza del porto di Civitavecchia può fare della città il centro propulsore dell’economia provinciale, anche grazie all’azione amministrativa del sindaco Mazzola. Di contro Viterbo è ferma e bloccata da un centro destra incapace di prendere decisioni e dare risposte». L’on. Fioroni ha poi affermato che Tarquinia è un laboratorio politico molto interessante perché «unisce in una coalizione il Partito Democratico, i moderati, la sinistra di governo e le forze migliori della società civile». «Abbiamo fatto tanto, realizzando progetti importantissimi per lo sviluppo del nostro territorio: dalla zona industriale al campo da golf a 18 buche e alla riqualificazione di San Giorgio. – ha dichiarato il sindaco Mazzola – Dobbiamo continuare questo lavoro». Per il consigliere regionale Parroncini «l’Amministrazione Mazzola ha cambiato il volto della città e merita la riconferma da parte degli elettori». L’ex presidente Mazzoli, ricordando i trascorsi alla Provincia di Viterbo, ha sottolineato come Mazzola sia «l’uomo giusto per Tarquinia. Una persona e un sindaco vicino ai cittadini che ha lavorato tanto e bene». Il dirigente del PD Panunzi ha evidenziato come sia difficile essere sindaco, perché è l’unica autorità politica realmente vicina ai cittadini: «Mauro ha saputo ricoprire questo ruolo in modo egregio. Ha risposto alle istanze delle persone e si è posto a baluardo delle decisioni scellerate del centro destra, come quella della chiusura dell’ospedale».