“Lo sguardo e l’oggetto”: alla scoperta della statua di Demetra rinvenuta vicino a Vetralla

Riceviamo e pubblichiamo

rocca-albornoz-viterboSabato 13 di giugno, alle ore 16.30, presso il Museo Archeologico Nazionale Rocca Albornoz di Viterbo avrà luogo il terzo appuntamento con “Lo sguardo e l’oggetto. Dialoghi intorno all’arte”, ciclo di incontri sull’arte e la storia etrusche organizzato dalla Delegazione FAI di Viterbo, in collaborazione con la Fondazione Etruria Mater. Questa volta i partecipanti avranno l’occasione di ammirare da vicino una statua fittile databile tra la fine del III e gli inizi del II sec. A. C. e raffigurante Demetra (Vei per gli etruschi, Cerere per i romani).

Il prezioso manufatto, emblema della cultura di un popolo che fu tassello fondamentale per l’identità europea, rappresenta quanto di più affascinante sia stato rinvenuto in località Macchia delle Valli (comune di Vetralla) nel corso di una campagna di scavo condotta nel 2006 grazie alla quale ha visto la luce un complesso santuariale che proprio alla dea fu dedicato. A guidare i presenti alla scoperta della statua e dei suoi profondi significati storico-culturali sarà Maria Gabriella Scapaticci, l’esperta del MIBACT che ha scoperto, studiato e ricostruito il santuario di Demetra e la sua statua. Dato il numero limitato di posti disponibili, per partecipare all’incontro è obbligatorio prenotarsi scrivendo all’indirizzo delegazionefai.viterbo@fondoambiente.it o telefonando al numero 338 3211260. L’iniziativa prevede un contributo di partecipazione pari a 8 euro per i tesserati FAI e a 10 euro per i non tesserati.