Lettere dal Direttore: “Caro Memmo ti scrivo…”

di Stefano Tienforti

Caro Memmo,
leggere sul tuo profilo alcune frasi riferite anche a me – sei volutamente vago in quel post, dato che la notizia è uscita su più giornali – quasi mi “costringe” a risponderti.

Parlare di “notizia provocatoria brutta ignobile vergognosa” in merito al resoconto di una riunione politica redatto dopo aver ascoltato varie e variegate fonti, provenienti da tutto l’arco politico interessati – tanto da non esser stato smentito da alcuno, nemmeno da comunicato della segreteria PD che pure minimizza sulla vicenda – è francamente fuori luogo: si può discutere dei contenuti e degli atteggiamenti di quell’incontro, non certo del racconto dello stesso, il cui andamento è peraltro confermato anche dalla tua stessa reazione.

Aggiungere, poi, “all’altezza del sicario che la scrive” – indipendentemente se il sicario in questione sia io o qualsiasi altro rappresentante della stampa – è del tutto inqualificabile da parte di una figura pubblica, che vive l’ambiente politico e pubblicistico da anni. La frase, secondo me, è quella sì vergognosa: sono certo che ripensandoci a mente fredda te ne possa rendere conto.

Accusare chi fa cronaca di, tra le oltre cose, ignobiltà, solo per aver riportato un episodio – per quanto sull’episodio stesso tu possa esser critico – è gesto del tutto opposto al concetto di democrazia insito anche nel nome del partito che rappresenti: puoi, se ne hai le fonti, contestare la veridicità di quanto si scrive, fare appello al diritto di rettifica, chiedere ogni forma di chiarimento. Non uscirtene con quegli epiteti.

Sul sicario, ormai, nemmeno mi stupisco più: negli anni di professione mi hanno affibbiato talmente tanti mandanti che potrei far parte della banda della Magliana. Ma in fondo, come giustamente qualcuno ricorda nei commenti al tuo post, “ognuno si misura con il proprio metro”: di queste uscite a voi politici nemmeno faccio più una colpa.

Lo scrivo a te perché sei, nell’occasione, l’autore di un post, ma il mio pensiero vale per tutti, politici, giornalisti, consiglieri e segretari, in generale protagonisti della vita pubblica cittadina, commentatori de L’extra compresi: alle elezioni manca un anno, e se si continua con questo clima, di buono credo possa uscirne davvero poco o niente.

Rinnovandoti gli auguri di una pronta guarigione e ribadendo come questa lettera intenda essere non un nuovo focolaio di polemica, ma un chiarimento ed un punto di partenza per il futuro, ti saluto.