Lettere al Direttore: “La vita è una e sacra: non distruggetela per un’idiozia”

Riceviamo e pubblichiamo

Luca PeruginiSiamo i genitori di Luca Perugini, investito a Tarquinia il giorno di Pasquetta 2014, da B. S. di Tarquinia. A seguito delle gravissime e mortali lesioni subite Luca è deceduto il giorno successivo.

Luca non ha avuto scampo e non ha avuto la possibilità di evitare l’urto mortale, non ha mai ripreso conoscenza. In elicottero è stato trasferito al Gemelli. Da subito i medici non ci hanno dato alcuna speranza, nessun intervento chirurgico era realizzabile date le lesioni provocate dall’investimento dell’auto che lo ha travolto scaraventandolo in aria. Solo il suo grande cuore ha continuato a battere perché potesse donare i suoi organi.

Lo scorso 07/07/2016 presso il Tribunale di Civitavecchia è stata emessa la sentenza per il reato di omicidio colposo compiuto da B. S., il quale ha proposto un patteggiamento alla pena di 18 mesi. Il pubblico Ministero ha prestato il consenso ed il giudice ha ritenuto congrua la pena.

Sì, per una meravigliosa vita rubata al nostro Luca una condanna a 18 mesi e naturalmente pena sospesa perché inferiore a 2 anni! Queste sono le pene che vengono ordinariamente comminate fra applicazioni di minimi e massimi di legge (ma quasi sempre vicine al minimo), patteggiamenti e sospensioni di pene e l’omicidio di Luca non è un caso isolato. Purtroppo i media riportano quotidianamente le notizie delle morti di vittime innocenti di omicidi stradali ma non quelle delle pene emesse nei tribunali dello Stato italiano perché giudicate congrue. La sentenza ha disposto per l’imputato anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente per anni 2 e mesi 8.

Queste le pene reali ed effettive emesse dai Tribunali su leggi dello Stato fino all’entrata in vigore della L. n. 41/2016, che ha istituito il reato di omicidio stradale, legge che finalmente prevede condanne adeguate alla gravità del reato commesso, omicidio, a causa di comportamenti posti in essere in violazione delle più elementari norme del codice della strada, e che costituiscono un deterrente all’adozione di comportamenti sbagliati che trasformano i veicoli in armi provocando quotidiane stragi di innocenti.

La violenza stradale è la prima causa di morte dei giovani con età compresa tra i 13 e i 21 anni. Luca e tutte le vittime innocenti di omicidi stradali meritano giustizia e purtroppo prima della L. 41/2016 nessuno di loro l’ha avuta. È dovuto intervenire il legislatore per stabilire inderogabilmente l’applicazione di pene adeguate all’evento morte causato da colpa nella guida. Con l’introduzione nel nostro codice del reato di omicidio stradale finalmente il legislatore ha inteso incrementare il rigore repressivo a fronte della frequenza e gravità degli eventi lesivi della vita e dell’incolumità fisica derivanti da condotte colpose realizzate alla guida di veicoli a motore.

Il legislatore non ha solo preso in considerazione casi in cui vi è stato abuso di sostanza alcolica o stupefacenti ma ha previsto specificamente circostanze aggravate per i conducenti che superano i limiti di velocità, che attraversano con il rosso, che fanno inversione di marcia, che fanno sorpassi azzardati o che circolano contromano.

Tali violazioni alle norme del codice della strada, che avvengono per estrema superficialità nella guida, non saranno più considerate semplici disattenzioni, perché nella violazione di quelle specifiche norme del codice della strada è insito il pericolo di causare eventi lesivi ed anche la morte, ad altre persone che del tutto incolpevolmente divengono vittime di tali imperdonabili superficialità.

La vita è una e sacra e non distruggetela per un’idiozia.

Manfredi e Anna Perugini