La poesia a braccio incanta Tarquinia

Riceviamo e pubblichiamo

L’arte della poesia a braccio conquista l’Arena San Marco. Protagonisti Agnese Monaldi, Lorenzo Michelini e Mauro Chechi il meglio del canto estemporaneo in ottava rima, un evento fortemente voluto dall’Università Agraria di Tarquinia.

“Un legame – spiega l’assessore dell’Ente Alberto Blasi, che ha curato l’organizzazione – quello tra poesia a braccio e Tarquinia davvero profondo. Cognomi come Colotti e Compagnucci, il compianto Spartaco, appartengono alla cultura della nostra città. La tradizione che diventa storia, attraverso le loro parole, consegnando ai più giovani una Tarquinia che non c’è più e che non va dimenticata. Un impegno serio a non disperdere il loro lavoro patrimonio per le future generazioni. Il numero di spettatori presenti ci incoraggia su una scelta controcorrente, dove la cultura passa per il popolo, con atmosfere divertenti e malinconiche, uscendo da schemi d’elite e sofisticazioni esterofile. Un evento realizzato con costi davvero irrisori, come prassi all’Università Agraria, regalato al pubblico”.

Una serata diversa che ha visto il palco a disposizione per leggere le poesie di ieri, dando spazio anche a chi vuole proseguire con quest’arte minore. Bruno Jacopucci e Angelo Grilli hanno declamato le ottave del mitico Biscarino, Cinzia Compagnucci ha letto le poesie del nonno Spartaco. Interessante contributo di Alessio Colotti che sta conducendo ricerche sulla poesia a braccio. Roberto Gazillo ha recitato i suoi versi, premiati ed apprezzati.

“Un grazie particolare, oltre agli artisti, all’associazione T.A.G.E.T.E. ed al suo Presidente Sergio Andreaus – conclude Blasi – che a Tarquinia sta faticosamente cercando di far rivivere anche tra i più giovani l’ottava rima e la poesia in ottavine”.