La memoria storica nelle Accademie di Belle Arti

fiorlettaIn attesa dell’apertura della Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone nella sede di palazzo Pietro Tiravanti, che si terrà sabato 28 febbraio 2015 alle ore 16, abbiamo intervistato in esclusiva il direttore dell’Accademia, il professore Luigi Fiorletta, l’ideatore di quello che sarà il MACA, il Museo d’Arte Contemporanea dell’Accademia.

D – Innanzitutto vorrei ringraziarLa a nome di tutti gli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane, perché vedere dopo tantissimo tempo un’istituzione d’Alta Formazione ottenere uno spazio espositivo per creare una propria Pinacoteca è davvero un evento eccezionale, soprattutto se si pensa che pochi istituti di Belle Arti possono ormai vantare un tesoro del genere (Brera, Torino, Firenze …). Dunque state per inaugurare questo fondamentale polo culturale. Ma quale importanza riveste la memoria storica nelle Accademie?
R – La creazione di un museo significa per il nostro territorio un’occasione di crescita culturale, di salto in avanti verso il futuro, in quanto luogo simbolo della conoscenza. La costruzione definisce il ruolo e l’importanza dell’Istituto di Alta Formazione Culturale e in più offre un luogo di confronto e di incontro sociale, artistico e di apertura al sapere.

D – Capita sempre più spesso che le Accademie si svuotino dei loro tesori e delle loro imponenti collezioni. Si pensi al fatto che l’Accademia di Belle Arti di Roma ha in deposito i suoi tesori in vari musei, tra i quali figura la GNAM che detiene l’imponente tela di “Pigmalione” del Bargellini. Come si spiega questo? E’ una colpa esterna? O delle istituzioni stesse?
R – Secondo me alla base di tutto ci devono essere buon senso, tanta volontà e amore per l’Arte. Questa nuova sede comporta per noi uno spazio di notevole considerazione, che al momento prevede due piani -dopo le ristrutturazioni, a giugno, potremo vantarne addirittura tre-. Donare un’opera a questo museo significa in fondo trattare bene sia gli artisti che qui stanno studiando e un giorno rappresenteranno il nostro Paese sia quegli artisti che di qui sono passati e meritano notevole prestigio.

safe_imageD – Dove ha ricavato l’idea?
R – Beh, sono quarantuno anni che è stata istituita questa Accademia. Per cui ho voluto ripercorrere la storia dei docenti e degli artisti che qui hanno lasciato la loro impronta. Il nostro istituto infatti è profondamente coinvolto nel mondo contemporaneo. Da quando sono direttore, e questo è il terzo anno, è stato creato il Giovedì dell’Arte, un evento che permette l’incontro con personalità culturali di spicco del mondo artistico e cinematografico. A proposito, segnalerei volentieri la presenza di Michelangelo Pistoletto il 23 aprile, che oltre a incontrare gli studenti performerà con essi “Terzo Paradiso” e donerà un’opera alla nostra collezione.

D – E quindi quali artisti figurano nella collezione?
R – Per il momento siamo all’incirca a ottanta artisti, tra i quali figurano ex insegnanti e personalità che sono entrate in contatto con l’Accademia. Tra i tanti Antonio Russo, Claudio Pieroni, Nicola Carrino, Paolo Laudisa. Ho detto per il momento perché il nostro è un museo in progress, pronto ad allargarsi e ad accogliere addirittura mostre temporanee di grandi personaggi invitati nell’attuale piano superiore, la cui disposizione è mobile e permette esposizioni libere.  Si tratta di un contributo modesto, ma senz’altro di grande importanza. È giusto che gli studenti si confrontino con la realtà che li circonda e con coloro che li hanno preceduti. È un dovere dell’Accademia e di tutti gli istituti di Alta Formazione.

Francesco Rotatori