Immigrati all’ex Polveriera, Bacciardi : “Disumano far venire 500 migranti lì: è come un lager”

Renato-Bacciardi(f.e.) “Cinquecento migranti pronti ad arrivare a Tarquinia in una tendopoli, all’insaputa dell’amministrazione comunale ed in tempi anche rapidi”. Non era fine a sé stesso il sopralluogo effettuato nella mattinata di lunedì nei terreni e nei locali dell’ex polveriera. Il Vicesindaco Renato Bacciardi usa parole forti per descrivere cosa sta accadendo ed esprimere il più totale disappunto da parte sia della parte politica che della cittadinanza.

“C’è stato un sopralluogo nei luoghi dell’ex polveriera alla presenza della prefettura, dell’Esercito, dell’Enel e della Asl senza assolutamente avvisare il Comune di Tarquinia, un atteggiamento grave di per sé. Ancor più grave è che queste persone verranno internate in una sorta di campo di concentramento. Allo stato attuale quel luogo assomiglia solo a quello”. Sembrerebbe inoltre che tutti abbiano dato parere positivo e non si capisce come possa essere possibile visto che l’area dal punto di vista igienico-sanitario – presenza di amianto, assenza di acqua corrente e di rete fognaria, stabili in completo abbandono, erbacce perennanti ovunque- presenta carenze evidenti.

“Dal lato umano è inconcepibile far vivere queste persone in una situazione disumana realizzando un accampamento di tende in una zona anche a rischio esondazione, con immobili che hanno ancora la copertura in eternit e che per decenni è stato un arsenale di guerra. Inoltre non si capisce come un numero così elevato di persone possa essere integrato in una collettività come quello tarquiniese, mettendo in risalto anche il particolare momento estivo, con turisti che hanno scelto la nostra località come meta di vacanze”.

In città è già presente un nucleo di migranti perfettamente integrato con la comunità. Qui però non si parlo di poche unità ma di 500 persone trattate allo stato brado proprio come se fossero animali. “Queste scelte cadute dall’alto sono una prova chiara e palese di non democrazia. Forse sarà più giusto e doveroso un confronto istituzionale per scongiurare questo pericolo che destabilizzerà sicuramente la nostra collettività. Altrimenti, non a modo di minaccia, bisognerà interessare tutta la cittadinanza tarquiniese affinché con ogni forza, si scongiuri l’arrivo di questi profughi”. Parole chiare che non lasciano spazio ad interpretazione: Tarquinia cinquecento migranti non li vuole.