“Il soldato di ventura” e “Big man”: quando Bud Spencer girò a Tarquinia

13517458_302652973404351_3530103165344401399_o(s.t.) Questa mattina il mondo dello spettacolo e i tantissimi fan ed affezionati hanno salutato per l’ultima volta Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer: dopo la camera ardente di questi giorni, alle 12 nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma si sono tenuti i funerali di uno dei più amati protagonisti prima dello sport, quindi del cinema italiani.

Ottantasei anni, prima nuotatore e pallanuotista di alto livello, quindi – dopo una parentesi di vita, negli anni ’50, in13533133_302652760071039_8533346369890523826_n Sud America, dove prese parte alla costruzione della Panamericana, la strada di collegamento tra Panama e Buenos Aires – quindi attore, prima negli inizi con Sordi e Monicelli, prima del successo con i western, capace di renderlo uno degli attori italiani più noti ed apprezzati all’estero. E non è un caso che il cordoglio, in questi giorni, sui social abbia toccato tanti angoli d’Europa e del mondo: si scopre così che, in Germania, le sue scazzottate celeberrime erano talmente iconiche da farli meritare il conio di un verbo vero e proprio, “sich budspenceren”, picchiare come Bud Spencer. Ma gli omaggi sono arrivati anche dalle più prestigiose riviste americane – con un pezzo del New York Times, in Francia, Portogallo e Spagna, dove viene letteralmente definito leggenda.

13537687_302653180070997_6732532237070043339_nAnche Tarquinia, a modo suo, ha in questi giorni ricordato Carlo, che della cittadina tirrenica fu cinematograficamente ospite in due occasioni: la prima nel 1975, per girare, sotto la direzione di Pasquale Festa Campanile, “Il soldato di ventura”: Bud è Ettore Fieramosca, in una rivisitazione tra il comico ed il grottesco della disfida di Barletta. A Tarquinia Bud gira a Santa Mira in Castello, ed è già un mito per molti ragazzi, pronti ad aspettarlo fuori dal camper che lo ospitava durante le riprese, come ricorda uno di quegli allora giovani fan su Facebook.

Il ritorno avverrà 13 anni dopo, nel 1988, quando la città etrusca è scelta come scenario di una puntata di “Big TrinitaMan”, serie in sei episodi trasmessa da Canale 5 che vede Bud Spencer come protagonista nei panni di Jack Clementi, detective assicurativo dei Lloyd’s di Londra. La vicenda gira attorno alla Fanciulla che ride, il vaso attico di Charinos che raffigura una testa femminile. Un’interpretazione, quella nella serie, che varrà a Pedersoli il Telegatto come miglior attore televisivo.

Oggi anche Tarquinia saluta il “gigante buono”, che due anni fa anche L’extra ha voluto omaggiare, assieme al suo storico compagno d’avventure e scazzottate Terence Hill, in una foto del calendario #checinema che intendeva ispirarsi ad uno dei film più noti della carriera del duo, “Lo chiamavano Trinità…”.

(Le foto a corredo sono tratte dal profilo Facebook del professor Mario Merlini)