“Ecco perchè diciamo no al biogas/biometano a Tarquinia”

Riceviamo e pubblichiamo

No_biogasDa circa tre anni l’associazione Bio Ambiente, presidente Dr. Gian Piero Baldi e Medico ISDE (Associazuione Internazionale Medici per l’Ambiente) sinergicamente all’associazione Forum Ambientalista, presidente locale settore energia Sig.ra Simona Ricotti, stanno contrastando con ogni mezzo legale, a tutela della salute dell’ambiente e dei cittadini del comprensorio di Civitavecchia e Tarquinia, il progetto di una industria insalubre di prima categoria (il peggior tipo di industria esistente), così classificata secondo le normative vigenti poiché tratterebbe la frazione organica dei rifiuti (Forsu), che la società Pellicano mirerebbe a realizzare nel cuore del territorio agricolo di Tarquinia e specificamente in località Olivastro. È sarcastico pensare, da parte dell’ A.D. Caucci della società proponente, al bene della collettività ed alla salute dell’ambiente mentre lo stesso soggetto non si cura affatto della salute dei cittadini che risiedono all’Olivastro in una dozzina di “abitazioni sparse” nel raggio di 500 metri dalla ipotetica industria insalubre. Anzi c’è da rimanere sicuramente stupiti che a distanza zero metri (confine-confine) ed a circa 200-300 metri dal terreno sede del progetto biogas/biometano, ci siano delle famiglie con addirittura due neonati (rispettivamente di 10 giorni e di due mesi circa di vita).

Abbiamo partecipato a febbraio 2014 al primo convegno della società proponente e ne abbiamo organizzato uno ad aprile 2014 aperto alla cittadinanza spiegando tutti i perchè del no a un’altra industria nel nostro territorio prettamente agricolo, con prodotti DOP (finocchi, asparagi, carciofi, meloni, angurie, olivi, vigneti).

Oltremodo da oltre un anno stiamo contrastando la modifica parziale del progetto biogas a Tarquinia, partecipando anche alla conferenza dei servizi presso l’ufficio VIA (Vautazione Impatto Ambientale) della Regione Lazio il 15 luglio 2015, adducendo in quella sede, partecipata dai referenti della Provincia di VT e della Regione Lazio (assenti i rappresentanti del Comune di Tarquinia), dallo stesso F.Caucci proponente il progetto industriale, dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste suddette, dal Consorzio di Bonifica e dalla Consigliera regionale Silvia Blasi di Tarquinia. In questa variante progettuale rimarrebbero inalterate le circa 30.000 tonnellate/anno di nettezza organica (Tarquinia ne produce circa 3.500 t/anno…) in entrata (decine di camion al giorno con provenienza da tutta la provincia VT ed oltre ….); immodificate pure le migliaia di tonnellate di digestato quale prodotto e rifiuto finale (codice CER) della fermentazione metanogena da parte di batteri anaerobi molto pericolosi per l’ambiente e per l’uomo stesso; una riduzione della combustione (comunque inquinante) con produzione di energia da parte di un motore cogeneratore di 200 KW (anziché 999 KW) e la novità della presenza di giganteschi serbatoi di deposito per il metano prodotto e quindi stoccato in vicinanza estrema alle abitazioni locali suddette, con rischio incidenti vari tra cui l’esplosione; infine l’aumento del traffico di mezzi pesanti tra cui i carri bombolai.

Ribadiamo perciò il nostro dissenso assoluto, poiché una tale tipologia di centrale, i cui effetti inquinanti “nei limiti di legge” si andrebbero a sommare a quelli delle note fonti altamente inquinanti presenti nel nostro territorio, risulterebbe in assoluto contrasto al “principio di precauzione” riguardante le possibili e/o probabili minacce inquinanti ed anche in assoluto contrasto alla normativa Europea che vieterebbe l’insediamento di ulteriori industrie o fonti inquinanti in un territorio già martoriato da altre fonti inquinanti e/o industriali. Per l’appunto Il nostro territorio già vanta un primato di mortalità per cancro del 8 – 10% (a seconda della tipologia tumorale) rispetto al restante territorio laziale. Ecco perché no, caro amministratore delegato Franco Caucci, non c’è bisogno neanche di riparlarne per confondere i cittadini con le vostre “bio-terminologie”. Noi rimaniamo fermamente a favore della raccolta differenziata porta a porta e del compostaggio aerobico per il trattamento della Forsu ed ancor più a favore delle vere fonti energetiche rinnovabili: l’eolico ed il solare. Sicuramente se negassero gli ambiti incentivi statali milionari per le società proponenti, non staremmo più a perder tempo a parlare di questo tipo di industrie insalubri di prima categoria.

Dr. Gian Piero Baldi
Presidente Bio Ambiente di Tarquinia
Medico ISDE (sez. Italia)