Cyberspionaggio, coinvolto anche un vicebrigadiere dei carabinieri in servizio a Tarquinia

Ci sarebbe anche il vicebrigadiere dei carabinieri in servizio a Tarquinia, Maurizio Mencarelli, tra i nomi coinvolti dalla vicenda di cyberspionaggio legata ai fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero, al  centro delle cronache italiane degli ultimi giorni. Lo riporta il Corriere, che così racconta la vicenda.

Oltre al poliziotto Maurizio Mazzella, incaricato di «spiare» il pubblico ministero Eugenio Albamonte, aveva assoldato il vicebrigadiere dei carabinieri Maurizio Mencarelli, in servizio a Tarquinia. E a lui aveva affidato il compito di «monitorare» l’evoluzione delle indagini, come risulta dalle verifiche effettuate sul suo conto dagli specialisti della polizia postale che lo hanno denunciato per accesso abusivo all’archivio delle forze dell’ordine. Temeva che i magistrati potessero scoprire il suo enorme archivio segreto costruito grazie alle intrusioni informatiche effettuate con un sofisticato sistema che gli ha consentito negli ultimi due anni di spiare personalità e istituzioni.

La scelta di affidarsi a esponenti delle forze dell’ordine per «spiare» l’indagine e il suo titolare, Occhionero l’aveva presa dopo essersi consultato con un affiliato come lui alla massoneria. Un uomo che ora rischia di finire nel registro degli indagati per favoreggiamento. L’elenco potrebbe presto allungarsi. Le prime verifiche dimostrano che la sua attività di dossieraggio aveva riguardato altri massoni ed era stato aiutato da chi, all’interno della loggia, poteva appoggiarlo nella scalata al vertice.