Cosa succede in città

01 VASCO RIPRO LP web(s.t.) Il titolo, in realtà, è una forzatura, perché non resistevo a non mettere il titolo di una canzone di Vasco Rossi. Ben più adatto – e fuor di metafora – sarebbe un “Cosa succede in Comune”, inteso chiaramente non come uffici ma come dinamiche politico-partitiche-correntizie.

Perché se il grigio autunno pare, almeno dall’esterno, aver sopito ogni tipo di attività – dopo i dieci giorni di fuoco precedenti la poi mancata nomina da parte dell’assessore in quota Polo dei Moderati all’Agraria, ultimo evento di rilievo nel gossip politico cittadino –, approfondendo contatti ed indagini si scopre che in realtà, sotto i pesanti nembi di questo novembre, gli spifferi che attraversano i corridoi e le stanze comunali sono turbolenti quasi come le folate che battono il litorale tarquiniese.

Tutto ruota – e la cosa va avanti da un po’ – attorno al ruolo di assessore ricoperto sin da subito dopo le elezioni amministrative da Lucilla De Luca, chiamata a sorpresa – anche sua – a coprire l’incarico in duplice veste di quota rosa e rappresentante del Polo dei Moderati, struttura facente capo al vicesindaco Renato Bacciardi. Mese dopo mese, però, vuoi per inesperienza, vuoi per differenti scelte di vita, la giovane assessora poco è stata partecipe della vita amministrativa – lo testimoniano le presenze (?) in giunta o in consiglio comunale – e sul fronte bacciardiano è divenuto sempre più difficile tenere a bada i rampanti altri uomini in lista d’attesa per un incarico. Il problema, però, è (era?) proprio in quel sostantivo: uomini. E per tale motivo non adatti ad un ruolo che – per stringenti motivi di norme – dev’esser rosa come una donna.

Da qui la difesa strenua fatta da parte di Bacciardi alla De Luca, in attesa di una quadratura del cerchio. Che – in qualche maniera, e proprio nei giorni in cui identico, complicato problema per il Polo dei Moderati si riproponeva (senza soluzione) all’Agraria – pareva arrivare da un articolo sui giornali e siti internet del viterbese e dalla sentenza del Consiglio di Stato di cui essi davano notizia, sulla scia di quanto avvenuto in quel di Soriano nel Cimino. Sentenza che pareva render meno vincolante quell’obbligo di presenza femminile, spianando la strada a soluzioni alternative.

Nel balletto che così stancamente continuava a trascinarsi avanti, però, pare esserci stato un passo a sorpresa, che ha spiazzato gli altri danzatori: stando alle voci che sibilano nei dintorni di piazza Matteotti, infatti, Paolo Baldoni, consigliere comunale eletto in quota Polo dei Moderati, avrebbe sancito il proprio passaggio nel gruppo che fa capo all’assessore Enrico Leoni – quello costituito, per intenderci, da coloro che furono candidati ed eletti nella lista Per Mazzola Sindaco –, rivoluzionando i rapporti di forza in seno al consiglio comunale. Tanto che, ad oggi, se il ruolo da assessore di Lucilla De Luca dovesse vacillare, è più facile ipotizzare una sostituzione con qualcuno legato al fronte Leoni piuttosto che a quello Bacciardi, se non altro per il potere decisionale che la prima schiera può, d’ora in poi, vantare in consiglio comunale.

Se tali scenari fossero veri, ad uscire sconfitto dalla battaglia sarebbe perciò proprio il vicesindaco, ed i più maliziosi ipotizzano che – nella “guerra” che dovrà portare alle scelte sulle candidature del post Mazzola – sui recenti movimenti in maggioranza abbiano avuto un ruolo più o meno attivo anche alcuni suoi rivali diretti, magari compagni di giunta.

Schermata 2013-11-14 alle 10.11.03Il tutto mentre, ieri, s’è riunito per la prima volta il nuovo direttivo PD, guidato da Angelo Centini, che si trova subito a dover affrontare un mal di pancia tutt’altro che latente: dopo la polemica diretta sullo svolgimento del congresso cittadino, il consigliere comunale Marco Gentili, ieri, su facebook, si è lanciato in una nemmeno troppo velata critica ai suoi compagni di scranno in tema di trasparenza, a seguito del comunicato stampa diffuso da Cesare Celletti (M5S) su incarichi, proprietà e curricula degli amministratori.

In un autunno che sembrava d’immobilismo, quindi, i movimenti ci sono eccome.