Corneto ultimo atto: storia di una retrocessione annunciata

di Attilio Rosati

Dolore. È quello che si prova a vedere un gruppo di ragazzi, di valore umano assoluto, un patrimonio di vitalità e di intelligenza tanto grande, raccogliere tanto poco a fronte di così tanti sacrifici e con così tante speranze profuse.La Corneto retrocede per due volte consecutive nello stesso campionato e sarebbe quasi un record da guinness, se si avesse la voglia di scherzarci sopra, ma questa voglia non c’è. Il dramma non si consuma solo ad Albano Laziale, dove pure i ragazzi perdono contro l’Albalonga incassando gli oramai consueti quattro gol tipici delle trasferte di questa stagione. Ma anche sugli altri campi, dove le altre competitrici dirette vincono e vanno a centrare quella salvezza che ai ragazzi di Mister Granato, è definitivamente preclusa.

I calcoli improbabili, a volte perfino cervellotici, dei giorni scorsi sono stati spazzati via dall’unico responso che conta: quello del campo. Adesso si scatenerà una ridda di congetture, magari una caccia al colpevole, ma dice il saggio, di fronte ad un problema, solo gli incapaci cercano il colpevole; le persone capaci, cercano invece la soluzione. Magari il problema è che un campionato di Eccellenza, nel quale giocano calciatori che percepiscono stipendi da cinque, sei, settemila euro al mese, semplicemente non è alla portata di una piccola società come la Corneto. Vai a sapere. Magari,la Corneto non vuole neanche piegarsi ad una logica di mercato fatta di mercenari e di aste forsennate alla ricerca del “campione” del giocatore che “fa la differenza”. Magari la Corneto ha semplicemente vissuto questa esperienza come un’occasione di crescita per i propri ragazzi, un’opportunità di acquisire esperienza buona per farsi le ossa e per imparare. Allora, in questo caso, e solo in questo caso, la retrocessione andrebbe salutata con serenità e con sportività. Non con rassegnazione, però: rassegnarsi, non sarebbe educativo, non sarebbe da sportivi veri.

Una cosa è certa e permettetemi, per una volta, di ragionare da tifoso anziché da scribacchino: piuttosto che assistere a partite come quelle che abbiamo visto quest’anno e mangiarsi il fegato domenica dopo domenica, meglio una competizione a misura d’uomo, nella quale poter esprimere un calcio ragionevolmente commisurato alle proprie forze.

Un po’ di dati:
Girone di andata: partite disputate: 17, vittorie: 4, pareggi: 4, sconfitte: 9.
Girone di ritorno: partite disputate: 17, vittorie: 4 (di cui una fuori casa), pareggi: 2, sconfitte: 11.
Gol subiti complessivamente: 73;
Gol realizzati complessivamente: 39.

Arrivederci al campionato di Promozione. In bocca al lupo alla Corneto. Sempre amici, sempre vicini.