Consorzio di Bonifica, una mozione sull’utilizzo delle acque del Marta

Riceviamo e pubblichiamo

ZonaImpiantoAvendo già più volte invitato il sig. Vincenzo Fava, Presidente del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, sia nei consigli di Amministrazione del Consorzio che con articoli di stampa, a fare pubblica chiarezza sulla controversa vicenda avente per oggetto la convenzione che l’Ente sta formalizzando con una società privata (s.r.l.), a seguito dei citati e ripetuti inviti, puntualmente ignorati, sono di nuovo ad insistere su quanto che dovrebbe interessare consorziati, amministratori e cittadini.

Intanto, sarebbe opportuno conoscere meglio la società privata verso la quale , l’Ente, sembra voler facilitare –anche con investimenti a lato – ogni sorta di accesso per il richiesto utilizzo della condotta adduttrice, gestita dal Consorzio Bonifica, per realizzare due impianti per la produzione di energia idroelettrica.

È d’ordine complessivo il timore che, con l’autorizzazione dell’utilizzo della condotta adduttrice a un soggetto privato, possano istaurarsi conflitti di interessi sull’utilizzo dell’acqua del Fiume Marta e possano, altresì, instaurarsi interferenze nella corretta gestione dell’impianto irriguo.

Inoltre, vista anche la particolare fragilità idraulica dell’area in cui la società privata ha chiesto di poter costruire i due impianti idroelettrici (fragilità idraulica confermata e attestata anche dal parere dell’A.R.DI.S. – Prot. n. 26727 del 19/01/2015 – dove, tra l’altro, si legge : “Si suggerisce pertanto di provvedere l’ubicazione dei relativi manufatti esternamente alle aree delimitate dal P.A.I.”) .

Pertanto, viste le richieste di molti consorziati che chiedono di essere informati sui veri motivi per i quali l’Ente ha deciso di rinunciare alla possibilità di costruire un proprio impianto per la produzione di energia idroelettrica che utilizzi la condotta adduttrice, ho depositato agli atti del Consorzio di Bonifica questa mozione.