Consorzio di Bonifica, Torresi: “Le dimissioni? Un salto nel vuoto”

risezionamento-canale-2(f.e.) “Dimissioni: un intollerabile sopruso a danno dei consorziati”. Non lasciano dubbio alle interpretazioni le parole di Augusto Torresi, consgliere del Consorzio di Bonifica. Già in altri territorio i consorzi a seguito delle dimissioni dei vari cda sono stati commissariati e sembrerebbe che a breve anche a Tarquinia possa accadere la stessa cosa.

“Quelle che erano partite come voci di corridoio si stanno rivelando una sconcertante realtà. Ci sono forti pressioni per far dimettere il cda del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca e, questo, per agevolare la riforma degli enti. Al momento dietro la parola riforma non ci sono contenuti, solo chiacchiere. Niente di scritto l’unica cosa nota e la volontà da parte della Regione Lazio di ridurre il numero dei consorzi dagli attuali dieci a tre. Per esperienza l’accentramento non ha mai portato né benefici né risparmio, ma solo disservizi, credo che i consorziati che pagano il ruolo di bonifica, abbiano il diritto di avere servizi adeguati”.

Torresi argomenta le sue tesi. “E’ sconcertante che amministratori che hanno percepito i soldi degli emolumenti ora affermino “io sto dalla parte della riforma”. Coerenza e correttezza vorrebbe non candidarsi e percepire soldi per amministrare un ente che si ritiene inutile o da riformare. Peggio sarebbe se tali affermazioni fossero funzionali a preservare il proprio posto, senza passare per il giudizio dei consorziati, ossia dimettersi nella speranza di essere nominati nella consulta come previsto dall’art. 29 L.R. 21.1.1984. Se qualcuno deciderà di dimettersi dovrà avere il buon gusto di dire per quale motivo lo fa, e se ha percepito emolumenti dovrebbe restituirli.

Per quanto mi riguarda, pur non avendo nessuna intenzione di ricandidarmi al rinnovo delle cariche del cda dell’ente, farò di tutto per difendere l’esistenza del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, e per consentire ai consorziati di eleggere il nuovo cda dell’ente”. Torresi allarga il cerchio. “Mi domando cosa pensano di questa vicenda i politici locali? Quando avevano bisogno dei mezzi dell’ente non si sono mai fatti scrupolo a chiedere, ora perché non fanno nulla per difendere i posti di lavoro e l’esistenza dell’Ente? Fanno finta di non sapere quello che sta succedendo per non contrariare gli amici che amministrano la Regione Lazio? O faranno come stanno facendo con le centraline idroelettriche che devono sorgere a valle della traversa della cartiera?”.

Infine una riflessione. “Avremo mai una classe politica capace di agire prima che sia troppo tardi? Le chiacchiere e le critiche quando le cose sono successe servono solo a prendere in giro la gente. Se non si fermerà ora la realizzazione dei condotti di restituzione in alveo non potremo più lamentarci delle conseguenze che questo comporterà, chi tace adesso dovrà avere il buon gusto di stare zitto anche in futuro”.