Completamento trasversale: i comitati cittadini contro i progetti blu e verde

di Fabrizio Ercolani

Valle del MignoneCompletamento della Orte-Civitavecchia. I comitati cittadini chiedono al ministro Del Rio, che ha dichiarato il progetto cantierabile entro il 2018, un impegno concreto per il completamento rapido della superstrada sul percorso “viola”. Assolutamente da scartare i percorsi verde e blu; l’incertezza che regna blocca gli investimenti.

“L’ANAS ha intenzione di cambiare il progetto originale (viola) e minaccia di deviare il percorso degli ultimi 18 km. A rischio la Valle del Mignone, i territori di Montericcio, della valle del Ranchese e della Farnesiana, all’interno della Zona a Protezione Speciale (ZPS) del Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate, una delle ultime aree incontaminate del Centro Italia”.- spiegano i rappresentanti del Comitato di Santa Maria sul Mignone, del Ranchese e della Farnesiana (Tarquinia) ed il Comitato per la Difesa della Valle del Mignone (Tarquinia).

“In sintonia con l’Amministrazione Comunale e con il Sindaco Mauro Mazzola ci battiamo per il progetto viola perché di minore impatto complessivo. Non a caso il progetto viola fu il primo ad essere sviluppato da ANAS, trattandosi del percorso più conveniente sotto ogni punto di vista. Siamo contrari ad aprire un nuovo asse di attraversamento, creando una ferita irreversibile nel territorio. Chiediamo il completamento in tempi brevi della superstrada, che attendiamo da quarant’anni, lungo il percorso “viola”; ci opponiamo con uguale fermezza alle ipotesi “verde”, “blu” e a qualunque combinazione “verde-blu”. Ci opponiamo al progetto verde, sostenuto dall’ANAS, perché oltre a non disporre di uno svincolo per Tarquinia, distrugge la Valle del Mignone e il territorio della Farnesiana. Ci opponiamo all’ipotesi blu perchè sarebbe un massacro ambientale del territorio di Montericcio e della valle del Ranchese. Ci opponiamo infine a qualunque combinazione verde-blu per gli stessi motivi”.

A seguito della scelta iniziale viola, negli ultimi dieci anni vi sono stati nella zona investimenti in attività turistiche ricettive e insediamenti residenziali, e si sono sviluppate nuove aziende agricole, che verrebbero distrutte e danneggiate senza rimedio. “La valutazione del costo del percorso verde è inferiore a quella del progetto “viola” ma i costi non sono confrontabili perché il viola è definitivo mentre al verde mancano i costi accessori e gli adeguamenti che verranno imposti dai ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, che invece sono già inclusi nel progetto viola. La differenza di costo è quindi notevolmente inferiore a quanto sostenuto dall’ANAS. L’eventuale maggior costo (peraltro da appurare) dell’opzione “viola” sarebbe ampiamente compensata in un’analisi costi/benefici di lungo periodo, salvaguardando l’area ambientale. Se costerà un po’ di più, fondi necessari potrebbero essere messi a disposizione, per esempio, dall’Autorità Portuale, che ha estremo interesse a vedere completata l’opera. Il completamento della Orte-Civitavecchia è in ballo da 40 anni e nel frattempo l’ANAS non ha fatto nulla per rendere più sicura l’attuale Aurelia bis (SS1 bis), dove avvengono periodicamente gravi incidenti”.

Comitati pronti a dare battaglia. “Non possiamo permettere di distruggere indiscriminatamente il poco territorio rimasto intatto nel Comune di Tarquinia con investimenti basati sul solo criterio del “costo minimo”. L’ANAS non calcola il costo del territorio distrutto per sempre, difficilmente quantificabile ma sicuramente elevatissimo, e che sarà pagato da noi e dalle generazioni future. Il territorio e la sua salvaguardia devono essere la nostra prima preoccupazione”.

In settimana videoinchiesta de L’extra sui terreni interessati dall’opera