Celletti, le dimissioni, la successione: cosa non torna nel M5S Tarquinia?

di Stefano Tienforti

M5SC’è, sinceramente, qualcosa che non quadra nella vicenda a 5 Stelle che sta caratterizzando la cronaca politica tarquiniese di questi giorni. Tra quanto – nel silenzio di Celletti, che parlerà solo dopo le elezioni – si raccoglie in giro tra chiacchiere e confidenze e quanto dichiarato nel comunicato stampa diffuso dal Movimento 5 Stelle Tarquinia.

Anche se diffuso, forse, è termine improprio, considerando una curiosa vicenda non nuova per la Redazione de lextra.info: pur essendo stati i primi a dare notizia delle dimissioni – persino le altre testate giornalistiche e web hanno citato il portale come fonte nei loro articoli – e pur avendo Fabrizio Ercolani sollevato sulle nostre pagine virtuali la questione, solo tardivamente – ben oltre l’uscita sul cartaceo e dopo sollecitazione a qualche attivista pentastellato – quelle righe sono state inviate anche a lextra; Ercolani, invece, proprio non le ha viste. Non male per un Movimento che fa della rete un punto di forza.

Tornando al contenuto, però, le perplessità che il comunicato suscita sono notevoli: innanzitutto perché, a quanto scritto da Ercolani, le motivazioni con cui Celletti ha accompagnato le proprie dimissioni parlerebbero di incompatibilità con il proprio gruppo. E poi perché più che al noto turnover che Celletti ha sempre dichiarato di voler mantenere – persino in consiglio comunale, affermando di aver rimesso il proprio mandato al meet up tarquiniese – l’assemblea avrebbe deciso per le dimissioni del consigliere in seguito alla sua assenza all’appuntamento elettorale M5S di qualche giorno prima. E, anzi, l’assise in precedenza avrebbe più volte chiesto a Celletti di prolungare il suo operato in consiglio sino alla scadenza del mandato, anche data la difficoltà a trovare un sostituto.

Quello della sostituzione – alla fine pare toccherà a Marco Dinelli, cui il messo comunale avrebbe già notificato la nomina – è stato e sarà infatti un nodo cruciale della vicenda perché, a quanto pare, se Celletti dimettendosi ha dato seguito all’impegno etico preso nei confronti degli altri candidati in lista, lo stesso non può dirsi dei suoi immediati successori. Se nulla si può eccepire a Silvia Blasi – che gli elettori hanno scelto come rappresentante regionale – meno scontato appare il “no” di Luca Cerquatelli, il cui incarico in seno al Movimento è di carattere lavorativo e non elettivo. Non mancherà, perciò, chi farà notare – a Dinelli in consiglio ed al M5S in generale – come l’impegno assunto nel 2012 da Cerquatelli con chi votò i 5 Stelle e con i propri 46 elettori sia stato, oggi, considerato secondario a quello personale e lavorativo. Anzi, sui social network c’è chi ha già iniziato a toccare il tema, compresa Marzia Marzoli che, sul profilo personale di Celletti, non usa giri di parole sull’argomento.

Il tutto mentre sullo sfondo restano sospese le richieste di chiarimento che Celletti aveva avanzato alla consigliera regionale M5S Denicolò, la cui mancata risposta è stata la prima causa dell’assenza del consigliere comunale al meeting elettorale delle settimane scorse: sinché Celletti manterrà l’impegno al silenzio difficile capire se tali chiarimenti sono, nel frattempo, avvenuti, o se le questioni relative ai rapporti interni ed ai rimborsi dei consiglieri regionali sono ancora in sospeso.