No al biogas: i comitati inviano le diffide ed invitano il Comune ad esprimersi per il no

20140211_biogasIl Dr. Gian Piero Baldi, Medico ISDE e Presidente dell’ Associazione “Bio Ambiente – di Tarquinia ed Alto Lazio” insieme a Simona Ricotti dell’ Associazione nazionale “Forum Ambientalista” hanno partecipato alla prima seduta della Conferenza dei servizi che si è tenuta il 26 marzo presso gli uffici del Servizio energia della Provincia di Viterbo, nella quale è stata discussa la domanda presentata da Consorzio Pellicano per la realizzazione, in loc. Olivastro, di un impianto per la digestione anaerobica di oltre 25.000 tonnellate di rifiuti l’anno e la produzione di biogas.

Le due associazioni, insieme a numerosi residenti ed aziende agricole presenti nell’area, hanno affidato la propria difesa all’Avv. Michele Greco, già difensore dei comitati toscani che nel 2013 si sono opposti – con successo – agli impianti biogas e biomasse di Capalbio, Cinigiano e Castiglion Fibocchi. L’Avv. Greco ha immediatamente inviato a tutte le amministrazioni coinvolte nel procedimento una memoria diffida, nella quale è stata contestata la manifesta illegittimità della scelta localizzativa: l’impianto in questione è infatti inserito nel decreto ministeriale che elenca le industrie insalubri di prima classe e non può in alcun modo essere insediato nella vicinanza di abitazioni, quando nel caso di specie ve ne sono alcune decine nel raggio di 500 metri dall’area di impianto (una addirittura al confine).

Altri profili dell’impianto oggetto di contestazione, peraltro condivisi durante la conferenza dal Consorzio di bonifica, sono stati l’assoluta incompatibilità con le coltivazioni  – anche biologiche –  di pregio che insistono nell’area, la creazione di un volume di traffico indotto assolutamente insostenibile per la viabilità esistente (tenuto anche conto degli stravolgimenti che la realizzazione dell’autostrada comporterà) ed il manifesto sovradimensionamento dell’opera rispetto alle esigenze locali, dal momento che per il suo approvvigionamento dovranno provenire rifiuti da tutta la regione, e forse anche oltre.

Per l’effetto, il legale ha formalmente diffidato l’ufficio urbanistica del Comune di Tarquinia, l’AUSL Viterbo,  l’ ARPAL (Agenzia regionale per l’ambiente Lazio) e il Sindaco di Tarquinia (nella propria qualità di massima autorità sanitaria locale) – che non erano presenti – ad esprimere il proprio parere negativo, nel rispetto dei propri doveri d’ufficio. Al termine della seduta il procedimento è stato sospeso in attesa del pronunciamento di valutazione di impatto ambientale della Regione.

Le associazioni, i residenti e le aziende agricole che si oppongono all’impianto continueranno ad assumere ogni iniziativa di legge affinchè tutte le amministrazioni competenti si facciano carico dei predetti profili di criticità ambientale e sanitaria, esprimendo parere negativo alla realizzazione dell’impianto; in caso contrario, sono pronte a percorrere ogni via giudiziaria, anche per il risarcimento del danno.

Dr. Gian Piero Baldi
Presidente  Associazione “Bio Ambiente
cura e salvaguardia del territorio di Tarquinia e dell’ Alto Lazio”
Medico ISDE   (Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia)